È successo nella partita di dilettanti tra Halesowen Town e Asa Charlton, in Inghilterra. Partita sospesa e tanti buffi tentativi di riacciuffare il cane
Sport - 5 Aprile 2017
Calcio, l’invasione di campo è tutta da ridere. Partita sospesa per acciuffare l’incursore
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- 08:10 - Cecchettin: in aula difesa Turetta prova a evitare l’ergastolo, sentenza 3 dicembre
Venezia, 26 nov. (Adnkronos) - E' una missione impossibile quella che attende la difesa di Filippo Turetta per provare a evitare una sentenza all'ergastolo che sembra già scritta per l’imputato accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin. Oggi davanti alla corte d'Assise di Venezia, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si apprestano - in un’arringa che durerà un paio di ore - a ricostruire quanto accaduto l’11 novembre 2023 quando lo studente di Torreglia (Padova) uccide, con 75 coltellate, l’ex fidanzata ventiduenne.
I legali proveranno a ribattere alla tesi dell’accusa di un delitto premeditato, con tanto di lista delle cose da fare e piano di fuga appuntate da Turetta in una nota sul telefono creata quattro giorni prima; di un femminicidio crudele in tre atti: iniziato nel parcheggio di Vigonovo, proseguito in auto dove continua a colpire e finito nell’area industriale di Fossò (Venezia) dove una telecamera inquadra gli ultimi atti di vita della laureanda; di un’ossessione che per oltre un anno spaventa la ragazza - vittima di minacce e di un controllo asfissiante - e costa all’imputato anche l’aggravante dello stalking.
Contro Turetta "le prove sono talmente evidenti - ha spiegato ieri il pm Andrea Petroni nella sua requisitoria - che c'è l'imbarazzo delle scelta". C’è la prova scientifica come le macchie di sangue della vittima trovate nell’auto dell’imputato; ci sono le telecamere che permettono di ricostruire la fuga su strade secondarie fino al lago di Barcis dove si disfa del corpo di Giulia Cecchettin; c’è la confessione resa durante l’arresto in Germania (dopo una fuga di sette giorni), ripetuta lo scorso dicembre nel carcere di Verona e nell’interrogatorio incerto in aula.
Nel processo ‘lampo’ la difesa, che ha scartato la carta della perizia psichiatrica, chiederà per Turetta - anche oggi atteso in aula - la condanna che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione permettendo al ventiduenne di capire il disvalore del suo gesto e dandogli la possibilità di riscattarsi. La sentenza è attesa il 3 dicembre.
- 07:01 - Ucraina, asse Mosca-Pyongyang allarma Cina: silenzio su soldati Nordcorea
Londra, 25 nov. (Adnkronos) - La Cina non vede di buon occhio il riavvicinamento e la crescente cooperazione tra Corea del Nord e Russia. A dirsene convinto è stato il vicesegretario di stato americano Kurt Campbell, dando il proprio contributo al dibattito tra i partner asiatici degli Stati Uniti sulla posizione cinese. Il silenzio di Pechino, secondo il ministero degli Esteri giapponese, sarebbe un chiaro segnale di questo disagio e del timore che la collusione militare sull'Ucraina possa favorire la spinta americana a tessere una rete di alleanze con la Corea del Sud e il Giappone in Asia orientale. Finalizzata, per la Cina, a limitare il suo potere.
Il gesto conciliante recentemente compiuto da Pechino nei confronti del Giappone - cui ha annunciato l'intenzione di rimuovere una boa di segnalazione installata all'interno della zona economica esclusiva giapponese vicino alle isole Senkaku, amministrate da Tokio, nel Mar Cinese Orientale - viene visto come il segno di uno sforzo volto a incoraggiare quanti in Giappone non vogliono essere coinvolti in un conflitto con la Cina diretto dagli Usa. Un passo piccolo, ma che riguarda un tema delicato.
"Il tema che sta diventando sempre più scomodo per gli interlocutori cinesi è l'impegno della Corea del Nord con la Russia", ha dichiarato Campbell - citato dal Guardian - nel corso di un recente seminario presso il Center for Strategic and International Studies, un thinktank di Washington. "In alcune discussioni che abbiamo avuto, sembra che li stiamo informando di cose di cui non erano a conoscenza sulle attività della Corea del nord, e sono preoccupati che l'incoraggiamento russo possa portare Pyongyang a contemplare mosse o azioni militari che potrebbero non rientrare nell'interesse della Cina". "La Cina non è intervenuta direttamente per criticare la Russia, ma crediamo che il crescente coordinamento tra Pyongyang e Mosca li stia innervosendo", ha aggiunto.
Ma gli analisti non sono unanimi sull'esistenza di una frattura tra Cina e Russia. Per l'ammiraglio Samuel Paparo, a capo del Comando indo-pacifico degli Stati Uniti, nelle relazioni tra Russia, Cina e Corea del Nord c'è una "certa simbiosi transazionale". "La Corea del Nord - ha dichiarato al forum sulla sicurezza di Halifax - soddisfa le richieste di artiglieria e missili della Russia e la Russia in cambio fornirà probabilmente tecnologia missilistica e sottomarina alla Corea del Nord". La Cina da parte sua avrebbe fornito alla Russia il 90% dei suoi semiconduttori e il 70% delle sue macchine utensili per ricostruire la sua macchina da guerra.
Anche Andrew Shearer, direttore generale dell'Office of National Intelligence australiano, si è detto scettico sulla portata del disagio della Cina. "L'idea di ampliare presunte divisioni tra Putin e Xi è piuttosto fantasiosa e se non affrontiamo la realtà che Putin è ancora in guerra in Ucraina oggi solo grazie al sostegno militare, diplomatico e di tecnologia dual use della Cina, non riusciremo a elaborare strategie efficaci".
I dubbi sull'atteggiamento della Cina si riflettono anche tra gli osservatori in Giappone. "Non è possibile che la Cina non sapesse cosa stava progettando la Russia. La Cina non può permettersi di vedere la Russia perdere contro l'Occidente, e se la Russia contribuisce a creare una propaganda" di successo, "sarà un precedente per la Cina nel tentativo di controllare Taiwain", ha dichiarato la professoressa Emi Mifune, della facoltà di legge dell'Università di Komazawa.
E per Hideya Kurata, dell'Accademia Nazionale di Difesa del Giappone, la posizione di Pechino non è di approvazione o disapprovazione, ma di disagio e difficoltà. Il conflitto - ha sottolineato - deve essere visto nel contesto della decisione della Corea del Nord di abbandonare gli sforzi per riunificare la penisola coreana. Pyongyang sta cercando di definire e impostare una escalation a tappe, progressiva, che parte dalle armi nucleari tattiche, si estende ai missili balistici a raggio intermedio diretti in Giappone, quelli a medio-lungo raggio diretti a Guam e ai missili balistici intercontinentali che potrebbero colpire la terraferma degli Stati Uniti.
- 20:26 - Cecchettin: papà Giulia, 'ergastolo Turetta? siano applicate leggi'
Venezia, 25 nov. (Adnkronos) - "Mi aspetto solo che vengano applicate le leggi. Io sono già morto dentro di fatto, la mia battaglia - ma preferirei chiamarla il mio percorso - è fuori dall'aula. Per me non cambierà nulla, Giulia non la rivedrò più. L'unica cosa che posso fare è prodigarmi, come farebbe Giulia, per fare in modo che ce ne siano il meno possibile di casi come il suo, di genitori che debbano piangere una figlia morta. Io so cosa vuol dire e lavorerò per questo". Lo afferma Gino Cecchettin, il papà della ventiduenne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, nel giorno in cui il pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto l'ergastolo per l'ex studente.
Ospite a Rai Radio2, ai microfoni di Serena Bortone e del 'consigliere' Francesco Cundari a '5 in Condotta', Cecchettin ha annunciato che "con il ministro Valditara ci incontreremo i primi di dicembre. Vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico e vorrei confrontarmi in modo costruttivo. Ognuno ha le sue opinioni ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi".
Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ricordato Giulia. "Mi sono emozionato tantissimo, perché nella semplicità, nella bontà, Giulia è arrivata in tutta Europa e con lei il messaggio che vogliamo veicolare, cioè che alla violenza bisogna sempre preferire l'amore". Giulia "era l'incarnazione dell’altruismo. Non sono ancora riuscito a mettere in ordine la sua stanza. Non lo voglio fare in questo momento perché ci sono dei tempi, ci sono dei momenti in cui mettere ordine significa cambiare qualcosa e in questo momento io vedo la mia Giulia anche in quella camera lì, per com'è disposta per come è messa e quindi resterà così ancora per un po’" conclude Gino Cecchettin.
- 19:44 - Violenza su donne: Roccella, 'fondi per i centri raddoppiati, no ritardi'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Sui centri antiviolenza "non mi sembra che ci siano ritardi, noi abbiamo raddoppiato quasi i fondi", che di fatto "vengono erogati dalle Regioni, quindi ci possono essere delle differenze qua e là, ma non mi sembra che ci sia un ritardo, tanto è vero che i centri antiviolenza sono aumentati del 5%, quindi evidentemente i fondi arrivano". Lo ha detto il ministro per le Pari opportunità Eugenia Roccella, parlando in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
- 19:44 - M5s: Grillo chiede ripetizione voto, Conte, 'estremo tentativo di sabotaggio'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Beppe Grillo non si arrende. E fa valere le sue prerogative da garante, che ancora ci sono, chiedendo la ripetizione del voto dell'Assemblea costituente, almeno per quanto riguarda i poteri nelle sue mani. La richiesta, inoltrata oggi, porterà la base del Movimento a una nuova consultazione, che avverrà presumibilmente entro una manciata di giorni, come scrive Giuseppe Conte in un lungo post sui social. "E' l'ultimo tentativo di agire in difesa di un proprio conflitto d'interessi", è il commento dei vertici del Movimento 5 stelle, che rincarano la dose dicendo che "quest'ennesimo sabotaggio tradisce la storia di Grillo e sconfessa la tradizione democratica del M5S".
Il sunto di quello che il presidente dei pentastellati scrive su X. "Ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica - inizia -. Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io' e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente". E ancora: "Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo".
A dipanare la matassa, però, ci penserà la base. Ma chi vincerà quest'ennesima battaglia? Il risultato della nuova consultazione è tutt'altro che scontato: stando ai calcoli di Danilo Toninelli, il primo a ventilare l'ipotesi che il comico genovese potesse impugnare le decisioni della base, infatti, l'eliminazione della figura del garante, salutata con (troppo) favore dalla platea del Palazzo dei Congressi ieri, potrebbe tradursi in un nulla di fatto. Su un totale di 88.933 iscritti, 'solo' 34.438 hanno dato il via libera alla cancellazione dell'Elevato, troppo pochi per raggiungere la maggioranza assoluta degli iscritti che rende valida la votazione. A questi, poi, si devono aggiungere i 15.840 che, invece, si sono detti contrari e altri 4.174 che si sono astenuti. Se la campagna di astensione, che senza ombra di dubbio Grillo rimetterà in piedi, dovesse andare a buon fine, la seconda consultazione rimarrebbe sfornita di quorum, lasciando le cose come stanno e lasciando dunque il ruolo di garante al confondatore del Movimento.
- 19:30 - Violenza su donne: Mollicone (Fdi), 'trapper cantino messaggi e legami positivi'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "In questa occasione voglio lanciare un appello, in qualità di Presidente della Commissione Cultura della Camera, alla Rai, alla direzione di Sanremo, alla Siae e a tutti gli operatori del settore musicale: è inaccettabile la registrazione di canzoni che provengono da quella subcultura musicale - interpretata da molti cantanti Trap - che invocano una cultura sessista e di violenza contro le donne. Da sempre siamo a favore della libertà di espressione, ma questa non può rendere vana l'attività istituzionale di sensibilizzazione rivolta alle nuove generazioni che il Parlamento e il Governo - anche in via trasversale - stanno conducendo su questo tema. I cantanti Trap cantino messaggi e legami positivi". Così ha dichiarato il presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia Federico Mollicone in occasione della tavola rotonda al Teatro Parioli "Voci di libertà".
Mollicone ha, poi, concluso: "Come ogni anno la Commissione Cultura della Camera celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con un importante palinsesto culturale. Da sempre pensiamo che la cultura possa essere una politica attiva di contrasto alla violenza e un veicolo fondamentale per continuare a fare sensibilizzazione su questo tema. Con questa iniziativa non sosteniamo solo la lotta al femminicidio in Italia - fenomeno che continua a verificarsi purtroppo ancora con frequenza - ma siamo al fianco anche di tutte le donne che nel mondo combattono contro regimi repressivi dei loro diritti".
- 19:29 - M5s: Conte, 'Grillo ha avviato estremo tentativo sabotaggio, tra qualche giorno torneremo a votare'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Care amiche, cari amici, ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro. Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io' e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente". Lo scrive sui social Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle.
"Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica 'uno vale uno', perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme - aggiunge -. Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo".
"Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme", conclude Conte.