Con un voto di fiducia chiesto dal governo, il Senato ha convertito in legge il Dl Terremoto. È il terzo decreto legge che fissa gli interventi per la ricostruzione delle zone del Centro Italia colpite dal sisma. Il provvedimento – che nell’Aula di Palazzo Madama ha incassato 153 sì, 104 no e un astenuto – diventa definitivo, visto che non ha subito modifiche rispetto alla versione approvata alla Camera il 23 marzo scorso. Vengono così stanziati 35 milioni di euro per il sostegno al reddito delle imprese nelle zone terremotate e 340 milioni per il rilancio strategico delle filiere. Cifre che però i sindaci reputano “insufficienti“. Nel pomeriggio in Senato, durante una conferenza stampa con Forza Italia, hanno annunciato altre manifestazioni nelle prossime settimane.
Alla prima chiama per il voto di fiducia al Dl Terremoto era mancato il numero legale: la seduta nell’aula di Palazzo Madama, quindi, era stata sospesa. Non ha potuto fare altro la vicepresidente di turno Rosa Maria Di Giorgio, rinviando la ripresa dei lavori di una ventina di minuti. La seduta del Senato è poi ripresa alle ore 16 e 55 e il decreto ha alla fine incassato i 153 voti favorevoli. “Numeri superiori a quelli fatti segnare in occasione dei voti di fiducia più recenti – vuole sottolineare il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro – che evidenziano come, quando il confronto si concentra su temi concreti e prioritari per il Paese, l’impegno delle forze che compongono la maggioranza non è in discussione”. Forse un modo per esorcizzare lo scossone arrivato con l’elezione del senatore di Ap, Salvatore Torrisi, a presidente della commissione Affari costituzionali.
Su Twitter esulta il premier Paolo Gentiloni: “Misure per famiglie e imprese. Procedure più semplici per la ricostruzione. L’impegno continua”. Contraria invece l’opposizione, da Sinistra Italiana alla Lega Nord. “Purtroppo continuiamo ad avere un approccio emergenziale – lamenta la senatrice di Si, Loredana De Petris – avremmo preferito che questo terzo decreto sul terremoto seguisse un iter ordinario attraverso una discussione nel merito”. “In questo provvedimento ci sono troppe cose che mancano. Sono state fatte tante promesse, però vediamo che ancora oggi mancano le casette per i terremotati e questo nonostante abbiano ricevuto lo sfratto dall’albergo dove stanno dimorando in questo momento”, denuncia invece la senatrice leghista Silvana Comaroli.
Il decreto riguarda le regioni interessate dal terremoto, vale a dire Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria. Per il mancato reddito degli allevatori sono stati stanziati 35 milioni di euro, inseriti nel pacchetto zootecnia autorizzato dalla Commissione Ue. Per i bovini viene stabilito un aiuto a capo di circa 400 euro, mentre sono in definizione gli aiuti mirati per ovini e suini. Le misure saranno attive da gennaio 2017. Per calcolare gli animali di proprietà di ogni impresa verranno utilizzati i dati al 31 luglio, per non danneggiare chi avesse subito perdite durante i terremoti. È stato anche previsto che le regioni interessate possano disporre di risorse aggiuntive da destinare ad un progetto strategico di rilancio del settore agricolo e agroindustriale: complessivamente 340 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2020.