L’avreste mai detto che un topo potesse essere ai vertici di vendita delle classifiche mondiali? Beh, è davvero così. Il vero fenomeno dell’editoria mondiale è tutto made in Italy e si chiama Geronimo Stilton. Le sue avventure sono tradotte in ben 48 lingue, è letto in 150 paesi e ha venduto 140 milioni di copie, ben 33 solo in Italia (tutti i libri della sua serie sono editi da Piemme). Del resto perché stupirsi: se è vero che l’editoria affanna e galleggia nella crisi da anni – fra anticipi irrisori, recensioni talvolta discutibili sui social e contest fotografici d’ogni tipo – il settore di libri per ragazzi è l’unico in Italia capace di resistere e rilanciare la sfida, puntando soprattutto a creare nuovi lettori, più svegli e consapevoli. Questa sì che è la vera impresa. Eppure i giornali fanno spallucce e difficilmente ne scrivono. Strano, no?
Il topo più famoso della narrativa per ragazzi, Geronimo Stilton, veste sempre in modo formale, con classe, indossa un gilet e porta occhialetti tondi. In libreria è appena uscita la sua nuova avventura, Viaggio nel tempo 10 (Piemme, pp. 384, 25 €), con il quale torneremo indietro all’epoca degli antichi Egizi, passando per il Medioevo fra salti e capitomboli. Eppure, Geronimo, per sua natura, sarebbe un tipo, anzi un topo fifone ma non riesce mai a dire di no e finisce per cacciarsi sempre in avventure “stratopiche”. Diamogli anche il merito di aver scelto una carriera assai tosta e bistrattata, quella del giornalismo; difatti dirige l’Eco del Roditore, il giornale più famoso dell’Isola dei Topi, fondato proprio da suo nonno, Torquato Travolgiratti.
Perché piace Geronimo? Perché è un po’ un sapientino, ma non perde mai occasione di stupirsi (la sua frase cult è “Per mille mozzarelle”), stimola i bambini a tenersi sempre informati su quello che accade intorno a loro senza tradire mai la verità dei fatti (sono le sue lezioni da reporter) e si è imposto dal 2000 in un settore in cui la concorrenza certo non manca. Sarà la sua passione per gli snack al gorgonzola o il fatto che sua sorella Tea, suo cugino Trappola e il nipotino Benjamin gliene fanno passare di tutti i colori? In fondo è davvero un pigrone come tutti noi, gli piace sgranocchiare stuzzichini al gorgonzola e riordinare la collezione di croste di formaggio del Settecento, ma appena può si siede alla scrivania per sfornare classici.
Se fosse un autore in carne ed ossa, sarebbe la gioia di ogni editore: in più, non ha richieste stravaganti, come un camerino pieno di acqua Fiji o ceste di frutta tropicali. Da anni Geronimo gira l’Italia in lungo e in largo, ma ciò che importa davvero è il fatto che nei giorni scorsi sia andato ad Amatrice – la città in provincia di Rieti colpita più volte da devastanti terremoti – a portare un sorriso. Sicuramente gli saranno frullati i baffi per l’emozione.