Una carrellata di insulti razzisti per la decisione di ritirarsi dalla lista M5s per le Comunali di Palermo. È quanto successo mercoledì 5 aprile ad Alì Listì Maman, che sulla sua pagina Facebook ha spiegato i motivi della decisione in un lungo post: “Desidero esprimere tutta la mia delusione per un Movimento che di fatto mi ha emarginato, ignorando il contributo possibile offerto con le mie proposte e mostrando un sostanziale disinteresse verso un mio fattivo coinvolgimento nel programma politico da presentare ai cittadini palermitani”. E ha aggiunto che il programma politico “a poco più di due mesi dal voto paradossalmente non c’è, ridotto e sostituito in slogan banali e di debole significato”.

Le risposte degli utenti del social network non si sono fatte attendere: “Mettiti sopra un barcone, tu e i tuoi connazionali, e andatevi a riprendere il vostro, invece di scappare come topi”, scrive uno su Facebook. Un altro scrive: “Vai a combattere nel tuo paese e non venire a rompere i co..ni nel nostro”. E ancora: “Non credo neppure a una parola di quello che ha detto e scritto, chissà perché è stato emarginato”, e “Tornatene in Africa“.

“Lo ammetto, quegli insulti razzisti mi hanno fatto molto male”, ha commentato Maman all’agenzia Adnkronos. “Sono parole brutte, bruttissime, pesanti. Parole scritte da idioti, perché solo idioti possono scrivere ‘Tornatene da dove sei venuto in barcone’, senza pensare alle migliaia di immigrati morti in mare”. E ha ricordato di essere “un cittadino italiano a tutti gli effetti. Forse più italiano di questi leoni da testiera…”. “Sono parole che fanno veramente male – ha proseguito l’ex candidato – perché mi sento italiano, perché io sono italiano. Solo perché ho una connotazione cromatica diversa… Ma io, lo ripeto, sono cittadino italiano. È pesante sentirsi dire ‘Tornatene da dove sei venuto’, è assurdo“. Praticante avvocato, Alì Listi Maman è arrivato in Italia a sette anni, dopo l’adozione da parte di una coppia di palermitani. “Io non so se questi che mi hanno rivolto degli insulti facciano parte del M5S – dice ancora Manan – ma sono persone che hanno trovato il soggetto ‘giusto’ per dire certe parole. Io non voglio credere che persone del Movimento abbiano avuto questo animo cattivo”.

Il M5S ha preso le distanze dai commenti razzisti, esprimendo “piena e incondizionata solidarietà” per l’ex candidato. “Chiunque adoperi un linguaggio discriminatorio e violento non offende soltanto Alì, ma lede l’immagine stessa del Movimento 5 Stelle, che ha sempre fatto del rispetto della persona una sua bandiera”, ha dichiarato Ugo Forello, candidato sindaco pentastellato.

“Totale solidarietà” anche da parte del sindaco Leoluca Orlando: “Ancora una volta, in vista della campagna elettorale, quello che potrebbe essere un dibattito ed un confronto anche dai toni accesi, scade nella più bieca fiera degli insulti, adesso anche a sfondo dichiaratamente razzista”. Il primo cittadino ha aggiunto che “spiace anche vedere che proprio i social network, che potrebbero essere luogo virtuale di dialogo e partecipazione, sempre più assumono i contorni di un mero veicolo di odio, subcultura, violenza e falsità”.

E Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, è arrivato a proporre a Maman di candidarsi nella sua lista per le comunali. L’avvocato però dice di non cercare una candidatura, perché “la mia uscita non è stata per cercare candidature alternative o per attirare l’attenzione su me stesso: non ho mire politiche – ha spiegato – volevo solo portare avanti un progetto, ma non mi è stato permesso”.

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