Identificate quattro nuove specie di virus giganti, dei veri e propri Frankenstein evoluti a partire da mini virus che si sarebbero ingranditi sempre di più ‘rubando’ geni qua e là dalle cellule ospiti infettate. La scoperta, frutto del sequenziamento del materiale genetico prelevato dagli scarichi di un impianto di trattamento delle acque reflue in Austria, sembra sconfessare l’ipotesi che i virus giganti possano rappresentare addirittura un nuovo dominio del mondo vivente. A indicarlo è uno studio pubblicato su Science dai ricercatori del Doe Joint Genome Institute in California in collaborazione con i National Institutes of Health (Nih) americani, il California Institute of Technology (CalTech) e l’Università di Vienna.
“La scoperta ci fa vedere l’evoluzione dei virus sotto una luce nuova – commenta il biologo Eugene Koonin degli Nih – aumentando la nostra comprensione di quanti geni essenziali dell’ospite siano in grado di catturare i virus durante la loro evoluzione”. I nuovi virus giganti scoperti in Austria sono stati chiamati Klosneuvirus e fanno parte della famiglia dei Mimiviridae a cui appartengono anche i primi virus giganti scoperti nel 2003, considerati da molti come l’anello mancante tra i virus e i batteri perché sarebbero potenzialmente in grado di produrre proteine, avrebbero cioè una capacità considerata propria solo degli organismi cellulari. Alla luce di questa caratteristica, diversi esperti avevano ipotizzato che i virus giganti si fossero evoluti a partire da antichi organismi cellulari, forse appartenuti ad un quarto dominio dei viventi ormai estinto. Analizzando il genoma dei Klosneuvirus e confrontandolo con quello di altri virus giganti noti, i ricercatori hanno in realtà compreso che non si sarebbero evoluti a partire da organismi cellulari, ma da virus più piccoli che avrebbero poi rubato geni ai diversi ospiti infettati.