Il senatore della commissione Esteri alla Stampa: "Io diffido delle informazioni diffuse dai quotidiani mainstream. Nel dubbio, credo anche alla versione del ministro russo Lavrov che parla di 'falsi evidenti'. I ribelli? Sono terroristi". Parole simili a quelle dell'eurodeputato Fabio Massimo Castaldo: "Se è stato Assad dev'essere completamente pazzo, perché la situazione stava volgendo politicamente a suo favore"
La strage con il gas a Khan Sheikhun? “Non so se sia stato il presidente Assad, ma nel dubbio, credo anche alla versione del ministro russo Lavrov che parla di ‘falsi evidenti‘. Perché avrebbe dovuto, proprio in questo momento, bombardarli con il gas, attirandosi l’ira di tutti?”. I ribelli? “Per me la maggior parte di loro sono terroristi”. Sono queste le parole del senatore M5s della commissione Esteri Vito Petrocelli che, intervistato da La Stampa, ha commentato l’attacco che secondo la direzione sanitaria della provincia di Idlib, zona nord occidentale della Siria, il 4 aprile ha fatto oltre 70 morti, di cui decine di bambini. Secondo le ong sul posto la responsabilità è dell’aviazione siriana, mentre Damasco accusa i ribelli. Ieri durante il consiglio di sicurezza dell’Onu c’è stato un muro contro muro tra Stati Uniti e Francia da una parte, che accusano direttamente Assad, e la Russia dall’altra, che invece difende l’alleato. Parole simili a quelle di Petrocelli sono state pronunciate dal capogruppo 5 stelle in Europa Fabio Massimo Castaldo che, nelle scorse settimane ha incontrato lo stesso presidente siriano. “Ho visto le immagini di quei bambini, sono raccapriccianti, ma bisogna capire chi ha fatto questo e perché”, ha detto a Repubblica. “Se è stato Assad dev’essere completamente pazzo, perché la situazione stava volgendo politicamente a suo favore. Militarmente, con questo attacco, Assad non ottiene nulla. Politicamente, solo l’odio del mondo intero. Metto un grosso punto interrogativo perché queste, spesso, sono anche guerre di propaganda. E non bisogna dare giudizi affrettati”.
Petrocelli alla Stampa ha detto di essere diffidente sulle informazioni diffuse dai principali organi di stampa. “Nutro il dubbio”, ha detto, “sulla stampa ‘mainstream’ e non interferisco con gli affari degli altri Stati. Anzi, per il mio ruolo istituzionale sto dalla parte dei governi legittimamente eletti”. Una posizione che rievoca lo stesso programma Esteri votato in rete dai grillini nelle scorse ore e che ribadisce la loro volontà di non prendere posizione nelle vicende interne dei singoli Stati. “Da senatore”, ha detto, “sto con i governi legittimamente eletti. Persino con Al Sisi in Egitto. Perché si parla degli arresti in Russia e non di quelli in America dopo gli scontri razziali? Altro che i russi, cosa farebbero gli americani se ci fosse una manifestazione non autorizzata a Washington?”. Petrocelli ha anche commentato la vicenda dell’arresto di Navalny a Mosca nei giorni scorsi: “Secondo alcune mie fonti molti manifestanti erano stati pagati per essere lì. E poi, Navalny che blogger è? Rispetto a Grillo, un blogger del piffero. Per farvi capire: io sono lucano, e manifestavo contro le trivellazioni. Ma se si facesse una manifestazione non autorizzata, oggi, da senatore, io sarei con le autorità”.