Da gaffe di livello internazionale a imprevedibile realtà. Era il 17 febbraio quando Donald Trump durante un comizio a Melbourne, in Florida, dichiarava la sua solidarietà alla Svezia per un attentato in realtà totalmente inesistente. Parole che tornano dopo l’attacco nel centro commerciale di Stoccolma. “Guardate cosa sta succedendo – si infervorava quel giorno il presidente americano davanti ai suoi sostenitori – Dobbiamo mantenere il nostro Paese sicuro. Guardate quello che sta succedendo in Germania, guardate quello che è successo la notte scorsa in Svezia. In Svezia, chi può crederci? Stanno avendo problemi che non avrebbero mai pensato di avere”.
La fake news del presidente americano scandalizzò il mondo, fino alla denuncia di Margot Wallström, ministra degli Esteri della Svezia, per la “tendenza generale” a diffondere “informazioni sbagliate“. Trump aveva provato a rifugiarsi in corner spiegando che la sua dichiarazione era arrivata dopo aver visto un servizio televisivo della Fox. Tuttavia il video dell’emittente Usa non faceva alcun riferimento ad attacchi in Svezia, ma solo all’afflusso di migranti in Scandinavia e ad un attentato, con due feriti, sì a Stoccolma ma risalente a sette anni prima, nel 2010. Tra l’altro quell’attacco passato era avvenuto, con due autobombe, proprio nella stessa zona colpita oggi, l’area pedonale della Drottninggatan.