Secondo i quotidiani in lingua araba, Mosca è sembrata essere informata fin dalla notte dell'imminente attacco. La base di Shayrat, del resto, è strategica per la presenza delle forze armate russe in Siria
“La Russia era a conoscenza del raid americano che ha colpito la base di Shayrat”. E’ questa l’opinione del quotidiano panarabo al Quds al Arabi. “Fin dalla notte, la Russia è sembrata informata dell’operazione americana in Siria, così da evitare vittime fra il personale presente nella zona. Ma il segretario di stato americano Tillerson ha smentito la notizia”.
Il quotidiano panarabo evidenzia come, poche ore prima dell’inizio dell’operazione, alcune dichiarazioni mostravano che la Russia fosse “in rotta con Assad” e che sapessero dell’operazione. Questo, prosegue al Quds al Arabi, ha fatto sì che ci fosse un “compromesso fra Mosca e Washington affinché i raid aerei fossero limitati ai depositi e alcune strutture, ma non alle piste della base da dove è partito l’aereo che ha bombardato Khan Sheikhoun”.
La base di Sheyrat, colpita dagli americani, si trova a “31 km di distanza da Homs, contiene il 25% delle capacità militari aeree dell’aviazione siriana” scrive al Araby el Jadid, quotidiano arabo con sede a Londra. “Negli hangar ci sono due tipi di velivoli russi: i Mig e i Sukhoi, distribuiti in tre squadroni. Oltre agli aerei, ci sono diversi missili Sam – e il centro della 22 brigata”. Il giornale evidenzia che “la base è la seconda per numero di effettivi russi in Siria, dopo quella di Hameimin.
“La base di Shayrat è uno dei più importanti aeroporti militari in Siria” ha detto il brigadiere Generale Ahmed Ahal, intervistato da al Araby el Jadid. Nel sito, ha proseguito il militare, “c’è una massiccia presenza russa. Ed è strategico per il Cremlino”.
Sempre al Araby el Jadid evidenzia che l’attacco giunge dopo il meeting Usa – Cina. Secondo il quotidiano, Trump avrebbe “detto personalmente alla sua controparte cinese, durante il loro incontro in Florida, di voler colpire la base militare siriana. Alcuni hanno letto questo come un messaggio alla Nord Corea, e forse a Pechino, che gli Stati Uniti sono pronti alla guerra con chi non vuole trovare accordi o compromessi politici”.
Tempestiva è arrivata la risposta dell’agenzia stampa ufficiale siriana, Sana. “Questo attacco degli Stati Uniti fa seguito a una campagna mediatica ostile, lanciata da un certo numero di paesi che stanno portando avanti una guerra terroristica alla Siria, sostenendo che ci sia stato un attacco chimico nella città Khan Sheikoun, nella campagna della provincia di Idlib”.
Ma martedì scorso, scrive la Sana, “il Comando Generale dell’Esercito e delle Forze Armate ha categoricamente negato che l’esercito arabo siriano abbia utilizzato materiali chimici a Khan Sheikhoun”. Secondo l’agenzia stampa, “i paesi e regimi che sostengono i terroristi in Siria hanno sempre lavorato su fabbricare fatti e la creazione di menzogne con l’obiettivo di invocare un intervento diretto”.