L’Eta consegnerà le armi l’8 aprile a Bayonne. Il gruppo separatista basco in una lettera ottenuta in esclusiva dalla Bbc ha annunciato che consegnerà tutte le armi e l’esplosivo in suo possesso. Nel testo, cinque paragrafi sia in inglese che in spagnolo, si legge: “Vogliamo avvertire che il processo è ancora in corso e può essere attaccato dai nemici della pace. L’unica garanzia di successo sono le migliaia di persone attese domani a Bayonne – nel Paese Basco francese – per appoggiare il disarmo”. Nel testo non c’è alcun riferimento alle oltre 800 persone uccise nei più di 40 anni di violenze che puntavano all’indipendeza dei baschi, ma si legge che il disarmo serve affinché “i baschi possano continuare ad adottare misure per raggiungere la pace e la libertà“. L’Eta aveva dichiarato un cessate il fuoco nel 2011, ma non aveva mai ceduto le armi, e la Spagna rifiuta di negoziare con i gruppi armati. A metà marzo era stata diffusa l’ipotesi che la consegna delle armi sarebbe avvenuta proprio l’8 aprile, notizia confermata solo oggi.
“L’Eta non otterrà nulla in cambio” del disarmo unilaterale, ha confermato il portavoce del governo di Madrid Inigo Mendez de Vigo. Il governo spagnolo considera che l’ex-gruppo armato basco è stato sconfitto e ora deve sciogliersi, e per Mendez de Vigo “non otterrà alcun beneficio politico” dal disarmo. Secondo la stampa spagnola, il gruppo indipendentista spera che dopo il disarmo Madrid avvicini al Paese basco i suoi circa 300 detenuti, per ora distribuiti in tutto il paese. Per il governo del premier conservatore Mariano Rajoy, Eta deve “chiedere perdono e aiutare a chiarire i crimini che ancora non sono stati risolti”, ha riferito Mendez de Vigo.
L’organizzazione terroristica (Eta sta per “Euskadi Ta Askatasuna”, “Paese Basco e libertà“) è nata nel 1959 nella Spagna di Francisco Franco. Il primo omicidio noto dell’Eta è stato quello di Meliton Manzanas, un capo della polizia segreta ucciso a colpi d’arma da fuoco a San Sebastian, cittadina basca. Per il quotidiano spagnolo El País, il momento chiave del disarmo, se questo andrà a buon fine, sarà quando la Civ, Commissione internazionale di verifica, renderà noto alla Francia l’ubicazione dei depositi d’armi dell’Eta. Il governo regionale basco tuttavia ha fatto sapere che quei luoghi resteranno segreti.
El País riferisce che l’ultimo sequestro d’armi dell’Eta, condotto a dicembre 2016 dalle autorità francesi, riguardava 12 pistole mitragliatrici, nove fucili, 25 armi corte e due granate. All’epoca si era ipotizzato che rappresentassero il 20 per cento dell’arsenale completo. Fonti officiali citate dal quotidiano spagnolo calcolano che l’Eta attualmente sia in possesso di circa 280 armi di vario genere.