Politica

M5S Genova: cari cinquestelle, vi fidate più di Grillo o dei tribunali?

Cari amici grillini, una domanda è d’obbligo. Riguardo alla decisione odierna del giudice di Genova, circa il ricorso presentato dalla candidata sindaco Marika Cassimatis, cosa pensate?

Per prima cosa bisogna leggere attentamente le motivazione dell’Ordinanza e non interpretarle ma capirle. La sintesi è molto chiara: Grillo non ha rispettato il proprio regolamento interno e non poteva annullare le Comunarie. Semplice regola di democrazia e di diritto. Nessuno è al di sopra della legge e neanche del proprio statuto interno, un principio cardine. Non esiste il guru che si autoproclama Re. Il giudice nelle proprie motivazioni invita Grillo a non ripetere tale sopruso, un messaggio molto chiaro e diretto.

A questo punto Grillo rispetterà la legge o si autoproclamerà Imperatore Sovrano d’Italia e dichiarerà sciolto il tribunale di Genova? La motivazione sarà che il giudice è del Pd o che il tribunale è pieno di comunisti? Sarcasmo a parte, sarà possibile fare un ragionamento serio – senza insulti – sullo stato attuale della democrazia interna al Movimento 5Stelle? Perché la risposta non può essere sempre “sei del Pd e sei un ladro” e quindi “noi grillini possiamo fare tutto”. Non esistono eccezioni rispetto allo Stato di diritto, le esagerazioni e la troppa virulenza non sono degne di un Paese civile.

Se di questi fatti si fosse macchiato il Pd, il Movimento 5Stelle avrebbe urlato allo scandalo e avrebbe partecipato a mille talk show su La7 e su Rai 3. Il discorso è serio invece.

Quando si dileggiano per anni le istituzioni e i partiti non si possono concedere attenuanti alla democrazia e ai comportamenti del Movimento salvatore della Patria del momento. Il Movimento 5Stelle nato dal malessere diffuso e dalla politica poco attenta ai bisogni di cittadini si è sviluppato in rete seminando odio e veleno contro i partiti tradizionali; ha creato aspettative e nel frattempo pian piano contraddiceva se stesso e tutti i principi fintamente propagandati. Dal famoso: uno vale uno, allo streaming, al giustizialismo per gli altri e al garantismo per se stessi e via dicendo.

Il tutto con la solita e classica giustificazione: gli altri partiti hanno sempre rubato e non importa se noi non siamo democratici, guardate gli altri.

E proprio qui che casca il guru grillino: questo ragionamento porta dritto dritto al regime. A qualcuno potrà pure piacere l’idea ma deve essere molto chiaro il rischio. Generalizzare sempre per poi essere peggiori degli altri non è la soluzione. Per criticare bisogna essere credibili e rispettati.

Ora sarà interessante vedere le reazioni grilline e quelle del giovane Casaleggio. Per fortuna in Italia esistono ancora i giudici e i tribunali. E Grillo, con i suoi precedenti penali, dovrebbe saperlo bene. Quindi, cari grillini, la domanda finale è questa: vi fidate di Grillo o dei tribunali?