Nel suo ultimo post pubblicato sul blog il leader del Movimento 5 Stelle riferendosi ai fatti del 2001 scrive: "Il nostro compito è ottenere che non succedano più fenomeni del genere, incidendo sul comportamento della finanza che depreda l’anima. Per questo i banchieri e le grandi aziende di investimento sono irritate con noi"
Un racconto che torna indietro nel tempo fino al G8 di Genova nel 2001 per spiegare quali sono oggi gli obiettivi del Movimento 5 Stelle. In primo luogo: “evitare gli scontri” e la violenza che forniscono “carburante alla reazione giustificando il corso attuale delle cose“. È il post pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog, in cui il leader del M5s riferendosi alla tragica manifestazione di Genova, scrive: “Non è più tempo di manifestazioni in piazza a carattere provocatorio, facili a sfogare nella violenza, è diventato il tempo di disegnare il nostro futuro, per questo siamo qui”.
Un’affermazione alla quale Grillo arriva dopo un lungo post in cui riavvolge il suo personale album di ricordi fino al luglio di 16 anni fa. “Il giorno prima dell’ultimo grande Flash Mob Globale, il G8 a Genova, ero a Pegli con Gino Paoli: un bancomat finto, una macchina da demolire e Gino con una tuta bianca e una mazza che lo sfasciava, mentre dal palco io cantavo Senza fine. Il consiglio che davo a tutti era di stare alla larga dal G8, sarebbe stato pericoloso, ed è stato inutilmente terribile”, scrive Grillo, che definisce l’evento come “l’ultimo fenomeno spontaneo di massa che prevedesse il futuro prossimo in cui erano rappresentati tutti. C’erano i cittadini in ogni ruolo, dalla persona consapevole del fatto che il mondo era in mano alla finanza sino agli uomini neri che picchiano tutti. C’erano tutte le forze di polizia e c’era un governo succube del potere finanziario che, come tutti i deboli con un posto di responsabilità, prese ad avere atteggiamenti fascistoidi (oggi, rimborsando 6 persone con una mancetta, il governo ha preteso l’oblio ed il perdono –Il riferimento è all’accordo siglato con Strasburgo ndr). C’erano le persone che facevano difficoltà a capire il senso dell’antagonismo nei confronti della globalizzazione e, soprattutto, c’era la rappresentazione di come sarebbe diventato il mondo da li a breve”.
Secondo il leader pentastellato, “il G8 di Genova era una enorme macchina del tempo, pericolosa come soltanto una macchina del tempo può essere: quanto puoi andare nel futuro? Forse sarai già morto quel giorno che hai appena impostato. Un mucchio di persone hanno agito come se stessero già vivendo nell’oggi ma all’improvviso, senza i graduali passaggi che ci hanno portato qui oggi. Non poteva che saltarne fuori una tragica ed inutile ultima legittimazione dei goverBanchi ed un ulteriore annichilimento della riflessione”.
Quindi il passaggio in cui Grillo snocciola gli obiettivi futuri del suo movimento. “Adesso che il mondo è un grande G8 di Genova, pieno di sicurezza da mantenere contro uomini neri mai individuati, io penso: non interessa la responsabilità di quei fatti se pensiamo al destino del mondo, la responsabilità personale è il compito dei magistrati. Il nostro compito è ottenere che non succedano più fenomeni del genere, incidendo sul comportamento della finanza che depreda l’anima. Per questo i banchieri e le grandi aziende di investimento sono irritate con noi: pensavano che ci fossimo messi in piazza a dire una qualche versione del “si vergogni”. Da allora siamo entrati nelle istituzioni ed abbiamo cominciato a lavorare per correggere l’orrenda concezione di società dei nostri nemici naturali: chi fa soldi dai soldi senza controllo morale e di stato”.