La mostra espone 350 fra corpi e organi trattati con la tecnica della plastinazione e nella Capitale aveva introdotto l'esibizione di alcuni performer appesi a ganci metallici conficcati nello strato più esterno della pelle. L'organizzazione dopo lo stop: "Siamo dispiaciuti, non ci aspettavamo questa reazione del pubblico"
Dei performer che rimangono per molto tempo appesi a ganci metallici conficcati nella pelle. È stato questo show delle “sospensioni” a causare il primo malore fra i visitatori della mostra “Real Bodies, scopri il corpo umano”, che espone, nella sede di via Guido Reni 7, di fronte al museo Maxxi a Roma, 350 fra corpi e organi trattati con la tecnica della plastinazione. Nel primo weekend sono stati in tutto tredici i mancamenti, tanti da convincere gli direzione della mostra, che fa capo alla società Venice Exhibition, ad annullare le date future della performance.
I malori sono iniziati sabato 8 aprile intorno alle 14.30, quando è entrata una comitiva di visitatori tra cui un ragazzo di 16 anni. Alla vista delle “sospensioni” nella sezione dedicata al sistema epidermico che mostra tra l’altro, conservata in un pannello di vetro, anche un’intera pelle umana scuoiata, il ragazzo ha avuto un crollo improvviso, accasciandosi sulle gambe e poi cadendo a terra e riportando una piccola ferita alla testa. “Per fortuna si è ripreso subito ed è stato medicato dal personale della mostra fino all’arrivo dei genitori”, racconta Mauro Rigoni, titolare della società Venice Exhibition.
Successivamente altre due ragazze di 18 e 26 anni si sono sentite male anche loro davanti alle sospensioni. “Tranne una signora inglese che è stata male nella sezione della riproduzione davanti ai feti in vitro” specificano gli organizzatori “ed un anziano che soffre di claustrofobia colto da vertigini e capogiri davanti al tavolo autoptico, il resto delle 11 vittime di malori ha riferito sensibilità alla vista del sangue” durante lo show. Per il momento, quindi, gli svenimenti non sono da attribuire ai cadaveri esposti, che invece avevano creato non pochi problemi durante l’esposizioni della mostra a Milano, quando erano stati registrati 63 malori di varia intensità, tanto da convincere la direzione a predisporre una zona infermeria.
Le sospensioni multiple proposte dalla kermesse dedicata al corpo umano sono da guinness dei primati: risalgono a un’antica pratica che permette ai performer di rimanere per molto tempo appesi a peso morto, con i ganci metallici conficcati nello strato più esterno dell’epidermide. Una tecnica che richiede una fortissima concentrazione e grande forza fisica per essere eseguita, annunciata fra le attrazioni presentate in esclusiva al pubblico laziale nel primo weekend perché eseguita sospendendo il peso di più performer contemporaneamente sugli stessi ganci.
“Siamo dispiaciuti di aver annullato le esibizioni future – spiega Rigoni – perché ci rendiamo conto che bloccare questo show toglierà la possibilità ad altri di ammirare questa tecnica incredibile annunciata da tempo nell’ambito della mostra. Le sospensioni avevano solo finalità scientifiche e di certo non ci aspettavamo una reazione di insofferenza e tale impressionabilità da parte del pubblico. Domenica abbiamo ricevuto in mostra visitatori arrivati da Napoli, Bari, e addirittura una coppia giunta dalla Sardegna, per assistere a questo show particolare che mostra la resistenza della pelle e di solito riscuote tanta ammirazione”.
Problemi di tutt’altro genere ci sono stati invece domenica, quando un visitatore della mostra, un 28enne in compagnia di sua moglie, stava per arroventare con l’accendino la catena metallica che sorreggeva un performer, convinto che si trattasse di una finzione. L’uomo è stato fermato dallo staff della mostra e dalla security. “La donna – spiega l’organizzatore della mostra – invece di far capire al marito la gravità del gesto, ha preferito protestare per il sangue che colava lungo il corpo dei performer, sostenendo che negli ospedali ci sono tanti malati che hanno urgente bisogno di fluido ematico mentre lì veniva sprecato”. “Polemiche senza fondamento – conclude Rigoni -. Abbiamo allontanato la coppia di coniugi dalla mostra e stiamo valutando se segnalare il fatto nelle sedi opportune”.