"Ho sempre lottato contro la guerra e la povertà," ha spiegato l'anziana attivista a Globalist. "Ma finché ci saranno le armi da fuoco, non cambierà nulla", ha aggiunto. La Schneider fa parte del GSoA, "Gruppo per una Svizzera senza esercito", e ritiene che "i soldi non dovrebbero in nessun caso essere destinati alla produzione di armi"
Graffiti sulla Banca Nazionale svizzera a Berna. La solita bravata di un vandalo? No, la battaglia di una signora di 86 anni, Louise Schneider, che poco prima delle 8 di martedì mattina ha usato la vernice spray per scrivere sul muro della banca che “i soldi per le armi uccidono”, slogan di un gruppo pacifista svizzero promotore di una campagna contro le aziende che vendono armi.
“Ho sempre lottato contro la guerra e la povertà,” ha spiegato l’anziana attivista a Globalist. “Ma finché ci saranno le armi da fuoco, non cambierà nulla”, ha aggiunto. La Schneider fa parte del GSoA, “Gruppo per una Svizzera senza esercito”, e ritiene che “i soldi non dovrebbero in nessun caso essere destinati alla produzione di armi”, perché “ogni male torna sempre indietro”.
La donna è stata fermata dalla polizia dopo un iniziale momento di incertezza, perché gli agenti – che l’hanno rilasciata poco dopo – non credevano fosse davvero stata la signora a imbrattare il muro della banca. L’azione della Schneider coincide con il lancio, da parte della GSoA, di una raccolta firme per vietare l’esportazione di armi e gli investimenti nel settore bellico da parte della Banca Nazionale e della Cassa pensioni. Se riusciranno a raccogliere 100mila firme, la Svizzera farà un referendum in merito.
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— Sabine Beck (@sabine_beck) 11 aprile 2017