Il Movimento Cinque Stelle vicino al 40 per cento, il Pd quasi doppiato, al 20. E’ la fotografia dei rapporti di forza dei partiti in Sicilia, resa in un sondaggio di Demopolis. Salta subito all’occhio che i Cinquestelle raccolgono il 7 per cento in più rispetto alla media nazionale misurata dall’istituto (30 per cento) e, in senso inverso, la stessa accade ai democratici che raccolgono quasi 7 punti in meno del valore nazionale (26,5%). Tra gli altri partiti leggermente più alto sarebbe il valore di Forza Italia che in Sicilia è data al 17 per cento e soprattutto di Alternativa Popolare di Angelino Alfano che nell’isola continua ad avere un suo significativo serbatoio di voti. A seguire Fratelli d’Italia al 6 per cento.
L’istituto diretto da Pietro Vento mostra anche i trend dei tre partiti principali, con i Cinquestelle in salita costante ormai da 3 anni e il Pd che crolla nello stesso periodo, dal 33 e rotti al 20 di oggi. Forza Italia, invece, spiega Demopolis, riprende fiato dopo il referendum costituzionale, incrementando di 3 punti in 6 mesi. Il sondaggio ricorda che in Sicilia sono numerosi i partiti sotto al 4 per cento: Mdp, Lega Nord, Sinistra Italiana.
“Il quadro delle intenzioni di voto si modifica sostanzialmente alle Amministrative e nelle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale – spiega Vento – Diverse, con variazioni significative per ciascun partito risulterebbero oggi le scelte di voto dei siciliani per le elezioni regionali, in programma il 5 novembre, nelle quali da sempre, in Sicilia, cresce il peso delle liste a forte caratterizzazione regionale”. Ci sono, per il momento, Riparte Sicilia di Rosario Crocetta, il movimento Diventerà Bellissima di Nello Musumeci, il Cantiere Popolare di Saverio Romano, Idea Sicilia di Lagalla, Sicilia Futura di Cardinale e D’Agostino.
“Non va neanche dimenticata – aggiunge Pietro Vento – l’estrema mobilità del voto dei siciliani che, nelle ultime tornate elettorali, hanno manifestato un grado di “infedeltà” ai partiti decisamente superiore a quello registrato a livello nazionale, cambiando spesso idea da un’elezione all’altra. È uno scenario in costante evoluzione, condizionato da un alto tasso di astensione: più di 4 elettori siciliani su 10 – conclude il direttore di Demopolis – non si recherebbero oggi alle urne per il rinnovo di Camera e Senato”.