Diritti

Genitori omosessuali, il convegno dell’Università di Firenze

L’appuntamento è per il 20 aprile all’Università degli studi di Firenze, polo delle Scienze sociali (sarò esatta, così non vi perdete: edificio d6- aula 0.18), per il convegno dal titolo Diritto alla genitorialità nelle coppie omosessuali e sviluppo psicologico del bambino: un dialogo tra diritto interno e psicologia in una prospettiva comparatistica sovranazionale.

Ad organizzarlo, oltre all’Università, l’Istituto di psicologia forense e l’associazione Giustizia in famiglia. I moderatori saranno Armando Ceccarelli, presidente dell’Istituto di psicologia giuridica e la professoressa Sara Landini, del dipartimento di Scienze giuridiche: “Un momento importante di riflessione su un’attualità che ha bisogno urgentemente di risposte – spiega Ceccarelli, da cui è partita l’idea del convegno – sia per l’assenza di una legge che regoli una situazione di fatto, ossia le relazioni tra genitori omosessuali e i loro figli, visto lo stralcio della Stepchild adoption proposta dalla senatrice Monica Cirinnà, sia perché l’immaginario contemporaneo è in netto credito di storie che rappresentino un nuovo mito dell’origine capace di includere i cosiddetti ‘nuovi figli’“.

È proprio sul tema dell’immaginario che focalizzerò il mio intervento: “L’immaginario sulle famiglie omogenitoriali nella società italiana contemporanea” è il titolo del mio speech e si concentrerà proprio sui pregiudizi che generano odio, sull’ignoranza che provoca esclusione, separazione, disgregazione. Stiamo parlando delle scuole che non hanno alfabeti né linee guida per integrare i figli arcobaleno, stiamo parlando dei gruppi di mamme che non hanno modelli di famiglia alternativi alla tradizionale – tra l’altro, quasi estinta – da proporre ai loro figli, affinché sappiano scambiare con realtà differenti dalla propria.

Stiamo parlando anche delle leggi, che balbettano e non sanno fare il loro mestiere, cioè legiferare, perché non conoscono la materia, perché in Italia mancano gli studi. E quindi stiamo parlando anche degli psicologi, impreparati ad affrontare tematiche sconosciute, con una letteratura scientifica giovane e non tradotta, senza una specializzazione in cui specializzarsi, senza tirocini focalizzati, abbandonati alla propria intuizione e agli stereotipi dei luoghi comuni. Per non parlare dei giornalisti e degli addetti alla comunicazione, che scrivono articoli imprecisi, confusi anche loro come i loro lettori sui concetti chiave alla base di una contemporaneità che cambia, e che senza accorgersene alimentano gli haters, ghiotti di mala-informazione.

Ma il convegno tratterà di moltissimi aspetti, dai modelli di attaccamento nelle famiglie di coppie omosessuali (dottoressa Maura Anfossi, psicologa), al vecchio complesso di Edipo del signor Freud, sul quale si fonda il mito laico dell’eterosessualità e che ancora oggi non ha un sostituto capace di rappresentare e spiegare che cosa accade nelle nuove famiglie contemporanee, ossia quelle dove i genitori sono dello stesso sesso, oppure sono monogenitori, oppure sono genitori adottivi o famiglie allargate o ricomposte (dottoressa Paola Francesconi, psicoanalista). Per non parlare della differenza tra coppie di genitori maschi o di genitori femmine, ovviamente mondi completamente diversi tra loro che la legge accomuna ma che difficilmente può accomunare la psicologia della famiglia. Il professor Franco Pieri, psicoanalista, toccherà poi un nervo scoperto della nostra società, ossia la relazione con la gestante nella surrogazione di maternità: che fine fa il diritto del neonato a mantenere la relazione con la portatrice?

“Sotto il profilo psicologico – spiega Ceccarelli – la questione della genitorialità delle coppie omosessuali è stata spesso affrontata all’interno di orizzonti di tipo ideologico. Molti studi, soprattutto in Italia, sono stati mossi più dalla preoccupazione di fondare la propria posizione pro o contro la filiazione nelle coppie omosessuali che dalla preoccupazione scientifica di studiare i meccanismi dinamici che si vengono a creare in questo nuovo tipo di organizzazione familiare. Fino ad oggi, le dinamiche familiari sono state studiate solo nelle organizzazioni familiari tradizionali. Con la filiazione nelle coppie omosessuali abbiamo invece la possibilità di indagare il processo di crescita di un bambino in una condizione nuova e ciò rappresenta, per la ricerca scientifica, un’occasione per mettere alla prova tutto ciò che conosciamo sui processi evolutivi del bambino”.

Infine i giuristi: parlerà Rosario Lupo, giudice presso il tribunale per i minorenni di Firenze, relatore del decreto reso alla Camera il 7 marzo 2017 che, per primo in Italia, ha affrontato la questione della riconoscibilità del provvedimento straniero di adozione di un minore da parte di una coppia dello stesso sesso, e che discuterà il riconoscimento delle sentenze straniere e dello status filiationis estero nell’ordinamento italiano secondo la giurisprudenza interna, mentre Marco Gattuso, giudice presso il tribunale per i minorenni di Bologna, spiegherà perché è necessaria l’adozione del figlio del convivente nelle relazioni omosessuali nella rinnovata giurisprudenza di merito e della Corte di Cassazione.

Infine, l’avvocatessa Ilaria Giannecchini (Università di Firenze – foro di Firenze), sulla genitorialità delle coppie omosessuali nell’ordinamento inglese e Marco Rizzuti (Università di Firenze), sui diritti alla genitorialità delle coppie omosessuali la Corte dei Diritti dell’uomo.

Una giornata che permetterà a giuristi, psicologi, genitori arcobaleno, persone omosessuali, ma anche i cittadini, e la società civile tutta, di comprendere meglio che cosa sta accadendo in Italia, anzi di che cosa non sta accadendo, e perché il nostro paese non può ancora essere riconosciuto a pieno titolo un paese civile, europeo e contemporaneo.

Una giornata che potrebbe rappresentare un’occasione di confronto con tutti gli odiatori seriali (gli ‘haters’) che si nascondono in rete e che altro non fanno se non camminare all’indietro come gamberi nella cieca speranza di alimentare il mostro retrogrado che violenta e punisce chi cerca angoli di esistenza da allargare per essere felice e dare speranza all’umanità in cambiamento.