FAST AND FURIOUS 8 (The Fate and the furious) di F. Gary Gray. Con Vin Diesel, Jason Statham, Dwayne Johnson. Usa 2017. Durata: 125’. Voto 3/5 (DT)
Domenic Toretto ne ricombina una delle sue. Ricattato nei suoi affetti più cari dalla cattivissima villain Cipher, deve rubare alcune testate nucleari russe. Cominciano a corrergli dietro in parecchi: dalla (sua) bella Letty insieme al suo team di “lavoro”, l’ex agente Hobbs, e il vecchio nemico Shaw. Coordina il gruppo lo sbirro spaccone Kurt Russell e l’agente ottuso Scott Eastwood (figlio di Clint). Tre inseguimenti coreograficamente spettacolari (quello tra le strade di New York con la pioggia di auto è un balletto di rara armonia compositiva), un paio di sequenze action (la fuga dal carcere con l’epica battuta dell’enorme Johnson, “Pallottole di gomma bella cazzata”) e un ritmo spaventoso con dialoghi e montaggio rapidissimi per scivolare dentro al dinamismo dell’azione, il franchise Universal senza più il povero Paul Walker sforna forse uno dei tre migliori capitoli della saga. Il voluttuoso bacio tra la perfida, algida e sensuale Charlize/Cipher e Vin Diesel è da antologia. Meglio non snobbarlo, c’è molto di peggio in sala e all’orizzonte.