L'annuncio del presidente Roberto Salerno dopo il match contro la Bruinese: "Giocatori, tifosi, genitori e dirigenti hanno fatto oggetto le ragazze del TCF di gravissime espressioni di scherno che hanno obbligato a richiedere l’intervento del direttore di gara". Gli avversari smentiscono, la sindaca M5s Appendino: "Se confermato sarebbe gravissimo"
Insulti omofobi rivolti da genitori, dirigenti e calciatori della squadra maschile Bruinese contro le compagne (età compresa tra i 13 e i 15 anni) del Torino Calcio Femminile. Con queste accuse il presidente Roberto Salerno ha annunciato il ritiro delle Giovanissime dal torneo di categoria a Giaveno (provincia di Torino). L’episodio risale al 14 aprile: “Nelle prossime ore”, si legge sulla pagina Facebook ufficiale della società, “presenteremo un esposto alla Procura federale perché non intendiamo far passare inosservate le gravissime discriminazioni”. La Bruinese ha smentito i fatti e ha minacciato di far ricorso ai suoi legali per tutelare la sua immagine. Intanto la sindaca M5s di Torino Chiara Appendino su Twitter ha scritto che “se gli insulti venissero confermati sarebbe gravissimo”.
Secondo la ricostruzione del Torino Calcio, “la squadra avversaria, con i suoi giocatori e dirigenti nonché con la sua tifoseria hanno, ripetutamente, fatto oggetto le ragazze del TCF di gravissime espressioni omofobiche e di scherno che hanno obbligato i nostri dirigenti a richiedere, addirittura durante la partita, l’intervento del direttore di gara”. Lo scontro sarebbe iniziato prima della gara e sarebbe continuato anche dopo il suo termine “con il concorso di persone maggiorenni, condizionando gravemente il normale svolgimento di una competizione sportiva e turbando la sensibilità delle ragazze”. Il presidente ha quindi detto di aver preso la decisione di ritirare la squadrà “affinché sia di monito e di insegnamento per tutto l’ambiente calcistico”.
La versione dei fatti è stata però contestata dal presidente della Bruinese Andrea Taramasco che, in una nota riportata da Repubblica e la Stampa, ha negato “in modo inequivocabile le pesanti accuse mosse nei propri confonti”: “Alla luce delle testimonianze dei presenti all’incontro e degli organizzatori del torneo, la Polisportiva si dichiara assolutamente estranea ai fatti e si avvarrà dei propri legali affinché la verità sia portata alla luce. E’ increscioso accusare la Bruinese che da anni agisce sul territorio promuovendo eventi di carattere sociale ed educativo”.