È la domenica della conferma della Ferrari e degli ordini di scuderia. Forse già uno spartiacque della stagione di Formula 1 2017. Perché Sebastian Vettel vince il Gran Premio del Bahrain davanti a Lewis Hamilton, rompendo l’equilibrio in classifica dopo le prime due gare. Ma non solo. La domenica di Pasqua sancisce le gerarchie interne che fino ad oggi erano solo annunciate e adesso diventano reali. Sarà una sfida Vettel-Hamilton fino alla fine, senza spazio per intromissioni. Le scelte ai box un po’ confuse e pasticciate della Mercedes, ma in fondo pure della Ferrari, lo hanno chiarito definitivamente.
La Ferrari in Bahrain ha vinto in pista e ai box. Coi piloti e con la squadra. La strategia ha avuto un ruolo decisivo nel successo finale, ma Vettel il suo duello contro Hamilton lo aveva vinto alla partenza, con un altro grande sorpasso esterno. Spunto più veloce al semaforo, l’inglese prende la posizione migliore ma Vettel passa sullo sporco e alla prima curva si ritrova davanti. Alla Mercedes numero uno, ma dietro a quella numero due di Valtteri Bottas che capitalizza al massimo la pole. La distanza è ridotta, ma non abbastanza da provare subito l’assalto. E allora la Ferrari azzarda: ferma subito Vettel per la prima sosta, già al decimo giro approfittando di una safety-car. La scommessa paga tanto, anche per altri incidenti che rallentano il ritmo in pista. Il sorpasso non avviene in pista ma ai box: quando tutti si sono fermati Vettel ha scavalcato Bottas. Mentre la girandola dei pit-stop sfavorisce Hamilton, perché la regola è che “chi è primo si ferma per primo”: l’inglese deve accodarsi al compagno e si vede scavalcato (solo momentaneamente) da Ricciardo, beccandosi pure 5 secondi di penalizzazione per aver rallentato troppo in pit-lane. Tempo perduto prezioso che risulterà decisivo. L’ordine di scuderia arriverà dopo. Ma intanto Vettel davanti ha scavato un margine importante.
Il momento chiave della corsa è questo. Recuperata la seconda piazza, Hamilton da dietro comincia a rosicchiare decimi e secondi, ma senza arrivare a contatto. Bisogna aspettare la seconda sosta per i prossimi colpi di scena. Preoccupata dalla rimonta Mercedes, la Ferrari scegli di anticipare ancora il pit-stop. La paura di una brutta sorpresa cresce col passare dei giri, quando Hamilton continua a tirar dritto e fa venire timori di una gara a sosta unica che spariglierebbe le carte. Ma dopo la 40esima tornata il pit-stop arriva e Vettel torna primo. Ancora una volta Hamilton deve beneficiare di un ordine dai box per chiudere secondo e limitare i danni, dopo che pure in un primo momento la Mercedes sembrava orientata a non fermare il finlandese un’altra volta. La scelta è molto chiara: quest’anno nella scuderia tedesca non ci saranno rivalità interne dopo l’addio di Rosberg. Le gerarchie sono ben definite, in casa Mercedes come Ferrari. Kimi Raikkonen infatti non è mai stato così lontano da Vettel: chiude quarto, anche a causa di una brutta partenza solo in parte rimediata da un paio di sorpassi da applausi. La riconferma è sempre più difficile, dopo le parole di Marchionne. E con la Red Bull appannata (Verstappen subito fuori, Ricciardo appena sesto), sarà un mondiale senza outsider e con due soli favoriti. Ma dopo il Bahrain uno dei due è senza dubbio la Ferrari di Sebastian Vettel.
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