La Ferrari, ormai, ha raggiunto la Mercedes: se in qualifica appare ancora un poco dietro, in gara, invece, sembra addirittura più veloce delle frecce d’argento. In Bahrain si è vista una Rossa sicura di sé, capace addirittura di rischiare come ha dichiarato Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari: “Coraggio e determinazione, perché ieri abbiamo fatto una qualifica pensando alla gara. Non ci voleva solo coraggio e determinazione, ma anche un pizzico di follia”.
In effetti, puntare tutto sulla gara e meno sulla qualifica è una scelta coraggiosa, dal momento che sono evidenti a tutti le difficoltà di sorpasso in pista quest’anno. Questo però, dimostra come a Maranello siano assolutamente certi del potenziale della SF70-H nel ritmo gara e della gestione dei pneumatici, tanto da rischiare e scegliere consapevolmente su quale strategia puntare. C’è un particolare, però, che pochi hanno notato e che credo sia uno dei punti di forza della Rossa, nonché una delle caratteristiche esaltate da Vettel e al contempo oscurate da Raikkonen.
Osservando Vettel durante le fasi dello scorso Gp che lo vedevano all’inseguimento di Bottas, si poteva notare come in rettilineo, con tutto il Drs aperto, il tedesco non riuscisse ad avvicinarsi al finlandese e il distacco, in termini cronometrici, salisse (questo era apprezzabile nei momenti in cui la Fom mostrava il distacco aggiornato in tempo reale). Nel momento della staccata, invece,(ancora con cronometro alla mano) il distacco si abbassava velocemente. In rettilineo il distacco saliva fino a circa sette decimi; in frenata dopo il rettilineo di partenza, si scendeva anche fino a quattro decimi.
Questo dimostra come la Ferrari abbia una capacità frenante più performante rispetto alla Mercedes e Vettel, che sappiamo essere uno dei pochi “staccatori” puri si esalta in questa fase di guida, oscurando nel confronto, l’ultimo campione iridato di Maranello.
Non a caso la Ferrari ha vinto proprio in due delle tre prime gare dell’anno in cui la componente frenata è più importante. Australia e Bahrain mettono sicuramente più a dura prova l’impianto frenante di quanto possa fare il tracciato della Cina e, proprio su questi tracciati, la Rossa ha dimostrato avere un passo gara decisamente migliore. Merito sia dei tecnici Brembo ma anche dei telaisti di Maranello che hanno saputo trovare un bilanciamento perfetto per questa vettura per molti aspetti “audace”.
Manca ancora potenza al motore, o meglio, per essere più precisi, il tempo in cui la potenza maggiore risulta essere disponibile non è ancora ampio come quello della Mercedes. I tedeschi possono contare per più tempo sulla loro potenza massima, grazie ad un sistema di recupero energetico sicuramente ancora più efficiente. La Ferrari ha, invece, fatto notevoli passi avanti, rivedendo buona parte della Pu, ma ancora la potenza massima è erogabile per un tempo leggermente minore.
Per le speranze iridate bisognerà attendere il rientro in Europa dove tutti i team (Red Bull compresa) porteranno i maggiori aggiornamenti in pista e da lì in poi si potrà capire quale sia la bontà di ogni progetto e quali siano effettivamente le reali capacità di sviluppo di ciascuna squadra.