Scontro vivace a Otto e Mezzo (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, sul caso Consip e sull’errore del capitano del Noe, Giampaolo Scafarto, nell’attribuire al costruttore Romeo, anziché a Italo Bocchino (ex An ), una frase su Tiziano Renzi. “A me Matteo Renzi non sta simpatico” – accusa Sallusti – “ma trovo questa vicenda gravissima, così come è grave che alcuni giornali, compreso Il Fatto Quotidiano, insistano a dire che il cattivo sia Renzi“. Scanzi replica che Il Fatto Quotidiano ha scritto della vicenda Scafarto e aggiunge: “Io, a differenza tua, ho visto un altro atteggiamento da parte di certa stampa: considerare questa vicenda innegabile come una sorta di liberazione per non parlare più così tanto del caso Consip, che lo stesso Fatto Quotidiano ha scoperto 4 mesi fa. Capisco che tu soffra, perché se l’agenda giornalistica la dovesse dettare Il Giornale, qui parleremmo di subbuteo e di burraco“. La polemica continua a suon di serrato botta e risposta. Sallusti rilancia, accusando Il Fatto di non esporsi contro il pm napoletano Henry John Woodcock: “Non avete mai scatenato i vostri cronisti”. “Quando ha sbagliato, lo abbiamo scritto” – controbatte Scanzi – “Quella trascrizione di Scafato è sbagliata, ma sai meglio di me che il caso Consip c’è ancora, le parole di Mazzei del Pd su Tiziano Renzi ci sono, le frasi dell’ad Marroni ci sono”. “Ma vuoi chiedere scusa per quella cosa lì?”, insiste Sallusti. “Io devo chiedere scusa?” – chiede la firma del Fatto – “Lo chiedano quelli che non hanno parlato del caso Consip fino all’altro giorno”. Il dibattito coinvolge anche il presidente della Rcs Libri, Paolo Mieli, che ha un vis-à-vis vivace con Scanzi sulla inchiesta Consip e sulle affermazioni di Luigi Marroni, attuale capo della centrale di acquisti
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