L'invito al dialogo del presidente del Senato, affidato a un’intervista al portale ebraico "Moked", arriva il giorno l'annuncio che il Partito Democratico non sarà alla marcia di Roma perché "il corteo dell'Associazione Nazionale Partigiani è diventato un elemento di divisione"
Un appello del presidente del Senato a non dimenticare gli ideali partigiani, il giorno dopo che il Partito Democratico annuncia che non andrà alla marcia del 25 aprile a Roma perché il corteo dell’Associazione Nazionale Partigiani è “diventato un elemento di divisione”. “Credo sia davvero importante non dimenticare le nostre radici – ha detto Pietro Grasso in un’intervista al portale ebraico Moked – il travaglio e gli ideali dei partigiani che seppero fare, in un tempo così difficile, scelte radicali e dolorose unendosi nel comune obiettivo di riscattare la nostra nazione. Sarebbe davvero importante tenere a mente il loro esempio nella nostra quotidianità e tutte le volte nelle quali teniamo più in considerazioni le ragioni che ci dividono rispetto a quelle che ci uniscono“.
“Il 25 aprile è la festa della Liberazione, di tutti gli uomini e di tutte le donne che parteciparono a quello straordinario risultato. Chiunque strumentalizzi per altri scopi questa giornata commette un grave errore perché nega la storia e la piega a interessi avulsi dallo spirito del 25 aprile”, ha detto ancora la seconda carica dello Stato al portale. “La Brigata Ebraica, una formazione militare composta da uomini provenienti da molte nazioni e inquadrata nell’esercito inglese- ricorda- ha contribuito alla liberazione di alcune città: in provincia di Ravenna sono giustamente ricordati 45 suoi membri che morirono lì combattendo per liberare l’Italia dal nazifascismo. Per questa ragione credo che la Brigata debba essere considerata al pari di tutte le altre realtà della Resistenza”. Grasso conclude: “Ho apprezzato le recenti parole dell’Anpi nazionale e del sindaco di Milano Giuseppe Sala, che hanno ribadito con forza che l’assenza della Brigata Ebraica alle manifestazioni del 25 aprile sarebbe un inaccettabile attacco alla storia della Resistenza e al suo più intimo significato”.
Le parole del presidente del Senato arrivano all’indomani di quelle di Matteo Orfini. “Purtroppo – ha detto il 19 aprile il presidente del Pd e commissario dei dem nella Capitale – ancora una volta a Roma il corteo dell’Anpi è diventato elemento di divisione quando dovrebbe essere invece l’occasione di unire la città intorno ai valori della resistenza e dell’antifascismo. Per questo, come già l’anno passato, non parteciperemo“. Una presa di posizione che arrivava nella stessa giornata in cui sul corteo del giorno della Liberazione erano piovuti gli attacchi della Comunità Ebraica, che dopo le ripetute polemiche degli scorsi anni, aveva confermato la sua assenza dal corteo con la motivazione che “l’Anpi non rappresenta più i partigiani”.