Per la procura avevano costituito un’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita, al riciclaggio e alla truffa. Con quest’accusa l’ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito è stato rinviato a giudizio insieme ad altre tre persone. L’obiettivo era intercettare le commesse di aziende a partecipazione pubblica come Fincantieri e Grandi Navi Veloci. Il processo inizierà il prossimo 6 luglio.
Insieme a Belsito sono finiti a processo anche Romolo Girardelli, procacciatore d’affari, l’imprenditore Stefano Bonet e Stefano Lombardelli, ex manager di Fincantieri. Il processo era stato trasferito da Milano a Genova su richiesta dei difensori, gli avvocati Giuseppe Maria Gallo, Maurizio Vinciguerra, Paolo Scovazzi e Alessandro Vaccaro. Tra i fatti contestati anche una truffa ai danni dello Stato per oltre 8 milioni, tra il 2010 e il 2011.
Per Belsito, recentemente, il pm di Genova, Paola Calleri, ha chiesto quattro anni e sei mesi di carcere al termine del processo sulla presunta maxi truffa ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali. L’ex tesoriere e Umberto Bossi, sono accusati di truffa ai danni dello Stato perché chiese e ottenne dal Parlamento oltre 56 milioni di euro che, secondo l’accusa, hanno usato per scopi personali.
In una prima versione dell’articolo, basandoci sul lancio dell’agenzia Ansa delle 16:16 di venerdì 21 aprile, abbiamo indicato tra le aziende coinvolte anche Siram. Pubblichiamo di seguito la rettifica dell’azienda:
Siram S.p.A. dichiara di non essere coinvolta in alcun modo nel processo penale in corso presso il Tribunale di Genova. Non è coinvolta la Società né suoi dipendenti o ex dipendenti. Siram precisa, inoltre, che non vi mai stato alcun rapporto tra la Società e il partito politico Lega Nord.In merito all’agevolazione fiscale sotto forma di credito d’imposta di cui è stata messa in discussione la legittimità, Siram – già dal 2012 – ha regolarizzato la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate. Siram precisa infine di non essere società a partecipazione pubblica, come erroneamente indicato, ma un’azienda italiana privata, parte integrante di una multinazionale leader mondiale nella gestione ottimizzata delle risorse idriche, energetiche e dei rifiuti.