Ormai è acclarato: i lettori forti sono digitali e connessi alla rete, con buona pace di quelli che “il profumo della carta”. A certificare la mia affermazione sono lo studio di Pepe Research e la lettura analitica e approfondita dei dati Istat, nonché l’incrocio di quanto emerso dalle due ricerche.
Tutto ciò è stato presentato e spiegato a Tempo di libri, la fiera dell’editoria italiana che si sta svolgendo ora a Fiera Milano Rho. La manifestazione chiude domenica 23 aprile, quindi se ne avete voglia potete ancora farci un giro. Il programma lo trovate nel sito della manifestazione. L’ingresso costa dieci euro, ma ci sono parecchie agevolazioni. A tal proposito mi permetto un suggerimento agli organizzatori, consiglio nato dall’ascolto di vari espositori e visitatori.
Per la prossima edizione, gli organizzatori potrebbero studiare un metodo affinché l’equivalente del costo del biglietto possa essere utilizzato dai visitatori per acquistare libri in fiera. In questo modo si incentiverebbero gli acquisti con soddisfazione di lettori ed editori. Sono circa 4 milioni i lettori di e-book, ovvero il 7,3% della popolazione con più di 6 anni. Il fenomeno ha coinvolto soprattutto le donne, ma in prevalenza riguarda i giovani di 15-24 anni. Chi sceglie ebook è soprattutto un lettore “forte” il 28,3% o “medio” il 18,5% che però non mette in discussione il libro di carta, anzi utilizza in modo intelligente i due formati. Questi dati si rispecchiano nell’osservatorio Associazione italiana editori (Aie) condotto da Pepe Research.
Lo studio, infatti, ha evidenziato cinque tipologie di lettori e non lettori: il tecno-curioso (32%) persone attive e colte, con una dotazione tecnologica medio-alta; i trendsetter (12%) che hanno meno di 25 anni, sono grandi lettori; queste due categorie, leggono molto e lo fanno su tutti i formati: cartaceo, ebook e audiolibro. Complessivamente, rappresentano il 44% degli intervistati. Le altre tre categorie: tecno basic (27%), mobile only (11%) e sconnessi (18%) per motivi differenti leggono poco. Purtroppo sono ben il 56% degli intervistati.
Un elemento, per me molto importante, emerso a Tempo di libri è che gli editori finalmente si sono resi conto che il digitale è un grande alleato e non un nemico da combattere. Nei vari incontri professionali, infatti, oltre ai dati sono stati analizzati gli strumenti che consento di leggere i libri digitali. Alcuni operatori hanno denunciato la mancanza di investimenti in nuovi e-reader, altri hanno sottolineato che gli editori devono cambiare la struttura produttiva, tenendo conto delle nuove tecnologie.
Tutti concordano, però, nel considerare Amazon un agguerrito concorrente in molti campi. E la società di Jeff Bezos è presente a Tempo di libri con i nuovi progetti Audible e Amazon publishing. La prima società, in Italia da maggio 2016, propone più di 200mila audio provenienti da editori, riviste, performer, quotidiani; la seconda è un vero e proprio editore che, nel nostro Paese, è passato dagli 8 titoli del 2015 ai 50 attuali. Infine, durante la fiera hanno presentato la neonata Amazon encore, una collana che si ripromette di dare una seconda vita a libri che erano stati dimenticati.