L'esito del primo turno delle presidenziali rassicura gli investitori. "Alcuni scenari di rischio possono essere esclusi", è il commento degli economisti di Unicredit Research. Il rendimento dei titoli decennali francesi è tornato ai livelli di gennaio e la moneta unica ha toccato quota 1,0871 dollari
Piace alle Borse il ballottaggio Macron – Le Pen. Un esito in gran parte già “scontato” dagli investitori, che ora puntano sul successo del centrista leader di “En marche”. Lunedì, dopo l’esito del primo turno delle presidenziali francesi, i listini europei hanno aperto tutti in deciso rialzo e nel corso della seduta hanno consolidato i guadagni. Maglia rosa per Milano che ha chiuso a +4,8%, seguita dal listino di Parigi, il Cac 40, a +4,1%. Subito dietro Madrid e Francoforte. Il venir meno, o quasi, del rischio che la Francia indica un referendum pro o contro l’euro, ha avuto un impatto molto positivo anche sul mercato obbligazionario e sulle quotazioni dell’euro, che hanno toccato i massimi da sei mesi contro il dollaro con la moneta unica europea a 1,0871 dollari.
Il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato francesi e i corrispettivi tedeschi, il cosiddetto spread, è crollato del 21%. Il tasso di interesse pagato dal decennale francese, che si muove inversamente rispetto alle quotazioni del titolo, è sceso sotto l’0,84% dallo 0,88% di venerdì e il differenziale con il Bund tedesco si è riportato in area 50 punti base, sui livelli di gennaio. In discesa anche lo spread dei Btp italiani e dei Bonos spagnoli. Il differenziale fra il decennale italiano e il Bund tedesco è tornato intorno ai 180 punti base, con l’interesse sul Btp al 2,19% dal 2,25 per cento di venerdì.
“I mercati probabilmente tireranno un sospiro di sollievo dal momento che alcuni scenari di rischio possono essere esclusi – avevano anticipato in mattinata gli economisti di Unicredit Research – I titoli di Stato francesi dovrebbero performare bene soprattutto se i nuovi sondaggi dovessero confermare le elevate probabilità per Macron di vincere il secondo turno”. “Con Macron fortemente favorito nel testa a testa dei sondaggi rispetto a Le Pen, sembra più probabile che gli scenari di mercato negativi – incorporati nei prezzi nelle ultime settimane – siano destinati a svanire tra adesso e la fine delle elezioni”, aveva aggiunto Timothy Graf, responsabile macro strategy Emea di State Street global markets. “Mentre la volatilità diminuisce, lo spread tra rendimenti francesi e tedeschi dovrebbe ridursi e ci aspettiamo che l’euro tragga vantaggio dalla sua recente stabilità rispetto al dollaro”.
“È molto probabile – chiosa Bill Street, responsabile investimenti Emea di State Street global advisors – che Le Pen sarà sconfitta nel giro di due settimane e le azioni potranno quindi continuare il loro rally fino al 2018, dato che i rischi non esistenziali potranno essere riassorbiti. Anche se non ci aspettiamo un boom dell’economia globale, la crescita sta tornando. Alcuni premi al rischio moderati sul mercato delle obbligazioni scompariranno e questo probabilmente beneficerà gli asset di minore qualità”. Tuttavia “ci potrebbero essere altre sorprese in un calendario europeo denso di avvenimenti: le elezioni nel Regno Unito, le trattative sul debito greco, le elezioni tedesche e la possibilità di elezioni in Italia, in un futuro non così lontano, sono sufficienti a mantenere i mercati occupati. Le strategie di protezione contro i ribassi restano fondamentali, in quanto probabilmente il contesto di mercato resterà volatile”, conclude l’analista.