La violenza sessuale non è uno scherzo. Non la pensano così gli autori di Amici di Maria, un programma seguito in larga maggioranza da un pubblico giovanissimo. Il 24 aprile, durante l’ultima puntata, hanno mandato in onda una aggressione sessuale spacciandola per uno “scherzo”. Questo è stato il messaggio che Canale 5 ha inviato a ragazzi e ragazze: toccare una donna che non vuole essere toccata, allungare la mano su pube, sedere e seno, nonostante lei provi disagio e dica “basta”, è uno scherzo. Chissenefrega. Divertitevi e fatevi una risata! E che si faccia una risata anche la donna aggredita anche se prova rabbia e disgusto.
Per chi non lo sapesse ancora, durante le prove della trasmissione Amici, la cantante Emma Marrone, all’oscuro del fatto che fosse stato tutto organizzato, è stata ripetutamente molestata da un ballerino che si è prestato a eseguire il compitino assegnatogli per il divertimento del pubblico. Le aggressioni sono andate avanti per alcuni minuti nonostante la cantante manifestasse disagio e chiedesse in maniera risoluta al ballerino di smettere di toccarla ovunque, fino a cacciarlo. Il frame delle molestie sessuali è stato poi mandato in onda tra le risate divertite degli ospiti tra cui Maria De Filippi e la stessa Emma Marrone che non si è ribellata alla propagazione di un messaggio gravissimo e profondamente diseducativo come l’invito a ridere di una violenza (di cui peraltro lei stessa era stata oggetto).
Ma siccome in questo Paese ormai completamente acefalo, privo di etica, di intelligenza, di responsabilità da parte degli adulti non c’è mai limite al peggio, la notizia dello “scherzo” è stata ripresa da varie testate giornalistiche. Il Corriere della Sera ha stigmatizzato la reazione della cantante: “Ha reagito male a uno scherzo andato un po’ fuori misura”. Altri quotidiani hanno definito l’accaduto “uno scherzo hot”. In poche ore sul web e anche ai telefoni di alcuni Centri antiviolenza sono piovute reazioni indignate e arrabbiate di donne che hanno subito molestie sessuali ed è stata lanciata una petizione – rivolta al presidente del Senato Pietro Grasso – Basta alle molestie sessuali in televisione che vi invito a firmare.
Ci sono cose però che sarebbe importante spiegare come premesse. Lo scorso mese di febbraio, Maria De Filippi aveva difeso Diletta Leotta dalle accuse di Caterina Balivo che recriminava alla giornalista di Sky Sport di non poter parlare di molestie e privacy violata dal palco del Festival di Sanremo visto che era vestita in modo succinto e provocante. La conduttrice di Amici, in quel frangente, nel suo ruolo di co-conduttrice del Festival con Carlo Conti, aveva usato queste parole: “Non ho visto l’abito, era un momento di Carlo e mi sono fatta i fatti miei, ma siamo tornati indietro anni luce: è come dire che è giusto violentare una donna perché ha la minigonna”. Eppure due mesi dopo la Signora della tv ha lasciato che durante il suo programma si ridesse delle molestie sessuali contro una donna. Non lo sa Maria De Filippi che le molestie sessuali sono una violenza? Dispiace la supina accettazione di Emma Marrone, prima molestata, poi invitata a riderci sopra. Da stigmatizzare anche il ballerino per aver accettato dagli autori del programma quel ruolo infamante.
Emma Marrone, non solo è autrice di una canzone contro il femminicidio “Io di te non ho paura“, ma ha anche partecipato al concerto contro la violenza sulle donne il 27 marzo scorso. Tuttavia, ha accettato che si facesse un’operazione di normalizzazione e irrisione della violenza sessuale. Giulia Siviero è stata tra le prime a scrivere una dura critica alla puntata di Amici ricordando che le molestie sessuali non sono ancora adeguatamente sanzionate. Nel suo post ha citato una sentenza del tribunale di Palermo che ha assolto un uomo denunciato da due colleghe perché, pur essendo riprovevole il suo comportamento, non c’era stata “la soddisfazione dell’impulso sessuale”: insomma, anche in questo caso, si è trattato di uno “scherzo inopportuno”.
Una ricerca condotta dall’Istat nel 2008 rilevò che “circa la metà delle donne in età tra i 14 e i 65 anni (10 milioni 485 mila, pari al 51,8 per cento) hanno subito nell’arco della loro vita ricatti sessuali sul lavoro o molestie in senso lato come pedinamento, esibizionismo, telefonate oscene, molestie verbali e fisiche. Inoltre, la stragrande maggioranza non aveva denunciato per mancanza di fiducia nella giustizia e che una parte significativa del problema fossero le molestie sessuali sul luogo di lavoro (il libro Toglimi le mani di dosso di Olga Ricci ne è un racconto drammatico).
Al centro del rischio, ci dice l’Istat, le giovanissime (tra i 16 e i 24 anni) che sono una parte significativa del pubblico di Amici. A loro è stato mostrato come si ride di una donna molestata.
Eppure quando rivelano le molestie che hanno subito, non ridono affatto. Che siano state donne a prestarsi a tutto questo, professioniste, artiste, non certo sprovvedute, rende ancora più penoso (per usare un eufemismo) il messaggio.
@nadiesdaa