Il manifesto è finito tra le mani di un militante inconsapevole che sfilava a Milano. Critiche in rete per aver scelto come icona la stilista francese sui cui rapporti con la Germania nazista restano molte ombre. Il deputato Pd Fiano replica: "Lo avessi visto, glielo avrei strappato. Mai fare di tutta l'erba un fascio. Se ci sono cazzate si correggono"
Un cartello a sfondo blu con la scritta in giallo “Coco Chanel patriota europea” esposto da un militante durante il corteo per la Festa della Liberazione a Milano. Nuove polemiche per la scelta del Partito democratico: dopo le critiche per aver deciso di sfilare con i colori dell’Europa anziché con il tricolore, i dem sono finiti sotto accusa anche per la scelta di aver portato in piazza come icona del 25 aprile la stilista francese. Nella biografia di Coco Chanel infatti, ci sono anche molte ombre per quanto riguarda il suo rapporto con la Germania nazista. Secondo una delle ultime biografie pubblicate nel 2011 e a firma del giornalista Hal Vaughan “Sleeping with the enemy, Coco Chanel’s secret war”, sarebbe stata una spia nazista reclutata a 57 anni grazie al suo rapporto con il barone e ufficiale nazista Hans Gunther von Dincklage.
Il cartello del Pd, finito nelle mani di un militante inconsapevole, è stato rilanciato sui social network durante il corteo e ha scatenato numerose critiche. Tra i primi a segnalarlo c’è stato il giornalista e scrittore Alessandro Robecchi, a cui ha replicato poco dopo il deputato Pd Emanuele Fiano: “Avessero fatto vedere a me quel cartello glielo avrei strappato. Mai fare di tutta l’erba un fascio. Se ci sono cazzate si correggono”. Il Partito democratico, interpellato da Repubblica, ha replicato riconoscendo l’errore: “L’errore c’è stato, ma non si può valutare una manifestazione di oltre 5mila persone per un cartello sbagliato. Il senso della manifestazione è stato quello di ricordare Ventotene e il sogno europeo nato dalla Resistenza”.
Coco Chanel, antisemita, collaborazionista, celebrata dal Pd di Milano come “patriota europea” il 25 aprile. Niente da aggiungere pic.twitter.com/TVDnC3BDqK
— Alessandro Robecchi (@AlRobecchi) April 25, 2017