Durissimo scontro a L’Aria che Tira (La7) tra il vignettista Vauro e il giornalista Antonio Caprarica. Il dibattito è innescato dalla storia di Stefano Cavaleri, il 30enne che insieme a Riccardo Pozzoli e a Marco Mottolese ha fondato la start up Foorban. il primo ristorante digitale che che permette di ordinare via app pietanze preparate da chef selezionati e le consegna in meno di 20 minuti in centro a Milano. Cavaleri, ospite in studio, era analista finanziario di Vodafone con contratto a tempo indeterminato e ha preferito lasciare il posto di lavoro, per “seguire il suo spirito imprenditoriale”. Entusiastico il commento di Caprarica: “Questa bellissima storia è la risposta a Vauro, che vede un mondo terribile e orribile, da cui fuggire. Le opportunità di lavoro sono anche queste. Questi ragazzi non solo hanno lasciato giustamente il posto fisso per seguire il proprio spirito imprenditoriale, ma hanno creato anche opportunità di lavoro per altri. Stiamo entrando in una fase di smaterializzazione del lavoro. In tutte le società avanzate, e noi siamo tra le più arretrate da questo punto di vista” – continua – “la manifattura scompare. E la strada non può essere il luddismo. Non è che distruggiamo le macchine e torniamo alle belle 8 ore di lavoro garantite dal sindacato e al posto fisso tutta la vita. Mi dispiace, non è più così”. “Smaterializzazione del lavoro?” – replica ironicamente Vauro – “Credo che loro cucinino. Non è che portano due azioni o una cedola. La smaterializzazione non è altro che il capitalismo finanziario: smaterializzazione delle merci, dei prodotti e purtroppo anche delle persone”. “E’ lo stesso che ha permesso a questo ragazzo di aprire la sua azienda”, ribatte Caprarica. “Non diciamo sciocchezzuole” – risponde il vignettista – “Non stiamo parlando di una multinazionale, ma di un ragazzo che ha seguito la sua ispirazione. E io vorrei che questa condizione venisse data a tutti i giovani: la possibilità di scegliere. Lui ha avuto coraggio, ma anche una possibilità. Io sto però parlando di un Paese che ha più del 40% di disoccupazione giovanile e una percentuale di giovani che lasciano l’Italia più alta di quella dei migranti che arrivano qui. Questo è il Paese reale”. “Basta citare il 40% di disoccupazione giovanile” – controbatte il giornalista – “e si riscuote un grande applauso”. “Ma quale applauso?” – insorge Vauro – “Questo è un dramma!”. E Caprarica sbotta: “Non si può solamente dire che è un dramma!“. “No, è una pacchia“, replica Vauro