Aldo Grasso, che non è mai stato tenero con lei, martedì ha scritto un articolo durissimo su Milly Carlucci e sulla sua presunta “defilippizzazione”, accusando la conduttrice di RaiUno di essere ossessionata dagli ascolti e di farle i dispetti. L’ha letto? Che ne pensa?
Grasso lo leggo sempre. Penso di detenere un record: so tutti gli articoli che scrive. Penso sia partito dal teaser sulla “verità” che creava l’equivoco sul caso Morgan. Non so se Milly è davvero ossessionata dall’Auditel: lei dice che Ballando non è paragonabile a C’è posta perché C’è posta è partito prima, che non è paragonabile ad Amici perché Amici è partito dopo. Quindi, se dovessi giudicare da quello che dichiara, direi che non è così attenta agli ascolti. Ripeto: giudicando da quello che dichiara. Dell’articolo mi è dispiaciuto il pezzo su di me. Da cinque anni a questa parte, ad Amici, cerco di non cavalcare le polemiche con la giuria. Ma quando ho letto quel pezzo ho capito di stare ancora sulle scatole a Grasso.
A proposito dell’evoluzione del format, Amici è ormai alla sedicesima edizione. Non crede che ci siano segni di stanchezza, anche dal punto di vista degli ascolti?
Io penso che quello che fa Amici sia grasso che cola. Un programma è di successo quando c’è tanta identificazione del pubblico. Vuoi perché hanno vissuto certe situazioni come succede a C’è posta, vuoi perché trattano temi larghi che riguardano tutti noi. Amici è il programma che faccio con il minore tasso di identificazione da parte del pubblico, perché non tutti vogliamo cantare o ballare nella vita. Quando vedo i dati di Amici penso “è grasso che cola” per due motivi: innanzitutto per l’esistenza di Ballando su RaiUno perché, visto che a differenza di Milly io sto attenta ai dati, se io parto mentre Ballando è alla quinta puntata penso “Cavoli, è dura”, perché entrare in competizione con una trasmissione in corsa è difficile. Anche il suo è un programma ad imbuto e dunque più si va avanti con le puntate, più ci si avvicina alla parte più importante per un programma basato su una gara. E poi, tra i talent con persone comuni, se pensi al Grande Fratello o a The Voice, Amici è l’unico che regge in termini di ascolti. Dopodiché, sono d’accordo con chi dice che i ragazzi sono meno centrali, ma dipende dalla collocazione al sabato sera che ti obbliga a fare più “show”.
Non crede che la collocazione ideale di Amici in palinsesto non sia il sabato sera?
La scelta di mandare in onda il programma al sabato è di Publitalia. È una collocazione che non amo e credo che durante la settimana sarebbe più adatto. Sono tre anni che ci provo ma non ce la faccio perché Publitalia vende il pacchetto “De Filippi” per tutti i sabati, tutto l’anno. Spero che prima o poi il sabato sera andrà in onda qualcun altro…