Non ci sono indagati per calunnia nell’ambito dell’inchiesta sul presunto dossieraggio del quale sarebbe stato oggetto il grillino Marcello De Vito durante la campagna per le primarie del M5s per il Campidoglio. La procura di Roma ha smentito così la notizia riportata nell’edizione del 27 aprile di Repubblica Roma, secondo cui, sulla vicenda, gli inquirenti avrebbero proceduto a due iscrizioni per il reato di calunnia nel registro degli indagati.
Come aveva raccontato il Fatto Quotidiano a luglio scorso, il presidente dell’assemblea capitolina De Vito era stato oggetto di una campagna per screditarlo (era stato accusato di aver commesso un abuso in merito a una licenza edilizia, ma l’accusa si è poi rivelata completamente falsa) condotta dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, l’ex vicesindaco e ora assessore Daniele Frongia e dal vicepresidente dell’assemblea in Campidoglio Enrico Stefano. L’operazione ha contribuito all’esclusione di De Vito dalla corsa per le elezioni amministrative come candidato M5s.