È il guilty pleasure dei cantautori
“Quando il fenomeno del karaoke prese piede sul serio in Italia, noi che suonavamo dal vivo eravamo preoccupati perché molti locali toglievano palchi e strumenti sostituendoli con videoproiettori e microfoni orribili dove chiunque poteva gridare e stonare la propria canzone preferita – racconta Federico Sirianni, cantautore che si muove da anni a braccetto con la poesia – Guardavamo il tutto con disprezzo e superiorità ma, di nascosto, nessuno è riuscito a sottrarsi. Non farò nomi di colleghi ma “Tanta voglia di lei” è il mio pony di battaglia, quando, in incognito, passo al karaoke del chiosco di Genova Brignole. Un’esperienza imperdibile”.