A sostenerlo è un consigliere nei Pays de la Loire del partito di Marine Le Pen, Aymeric Merlaud: "C'è un codice di deontologia, ma non c'è niente per sanzionare i giornalisti". Il leader di En Marche!: "Siamo ad un bivio: il progetto FN indebolisce il contenuto democratico del nostro Paese". La famiglia di Charles de Gaulle contro la numero uno del partito di estrema destra
In Francia “occorre creare un ordine dei giornalisti” per “sanzionare le cattive pratiche”. Ad avanzare la proposta è il consigliere del Front National dei Pays de la Loire, Aymeric Merlaud. A cinque giorni dal ballottaggio per le presidenziali che il 7 maggio vedrà sfidarsi i due candidati più votati al primo turno, la leader del FN Marine Le Pen e il centrista Emmanuel Macron, a far discutere sono le parole del politico del partito dell’estrema destra francese.
“Non mi imbattevo in un’idea del genere dall’Italia degli anni trenta“, ha commentato il numero uno di En Marche! questa mattina su BFM-TV. L’Ordine nazionale dei giornalisti in Italia esiste ancora (ri-fondato con la legge n.69 del 1963) anche se molto diverso da quello creato durante il regime fascista. “La Francia – ha continuato Macron – è a un bivio: il progetto FN indebolisce il contenuto democratico del nostro Paese”. Intervenendo su LCI il 29 aprile, Merlaud aveva dichiarato: “Il problema è che in materia di giornalismo, c’è un codice di deontologia, ma non c’è niente per sanzionare”. Il consigliere del Front National aveva denunciato il ricorso a microfoni piazzati per captare conversazioni private, assimilabili secondo lui “a pratiche di spionaggio“. “C’è un codice di deontologia, mi sembra. Perché non viene rispettato quando si tratta del Front National?”, si era lamentato.
La famiglia di Charles de Gaulle contro Marine Le Pen – “Ora basta”. A tre giorni dall’alleanza tra Marine Le Pen e il candidato che dice di ispirarsi al gollismo Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France) intervengono gli eredi di Charles de Gaulle. In un testo intitolato “Ora basta!“, Yves De Gaulle, nipote del Generale protagonista della lotta di liberazione francese dall’occupazione dell’esercito nazista, ricorda che l’azione e i valori del nonno “appartengono alla storia, vale a dire a tutti quanti”. In questo senso, l’ex consigliere alla Corte dei Conti, 65 anni, parte alla carica contro la strumentalizzazione dell’eredità gollista in piena corsa all’Eliseo. “In questa campagna elettorale in cui si è parlato di cose assai poco essenziali, chi si allea o difende il lato oscuro della Francia abbia almeno il coraggio di assumerlo senza nascondersi. E soprattutto non si nasconda dietro al pretesto di un sedicente gollismo! Certe cose non andrebbero dette. Vergogna a chi dimentica, o peggio, snatura il messaggio” di Charles de Gaulle. Pur senza citare il suo nome, Yves, si riferisce chiaramente a Dupont-Aignan, che nei giorni scorsi ha accettato di allearsi con la numero uno del FN in cambio di una poltrona da primo ministro.