Ennesima strage dell’Isis nel nord-est della Siria: più di venti morti in un attacco a sorpresa contro un posto di blocco curdo-siriano a Rajm Sleibi, vicino al campo profughi di Al Hol, che ospita persone in fuga dalle aree controllate dal Califfato, al confine con l’Iraq. Lo riferiscono fonti di stampa irachene, che parlano di 21 morti “tutti civili, tra i rifugiati del campo”. L’Osservatorio Siriano per i diritti umani parla invece di 24 morti, fra cui numerosi civili.
Sempre questa mattina, gli elicotteri del regime siriano hanno effettuato un raid con barili bomba sulla città di Hama, a 150 km da Aleppo: sotto le macerie sono morti i sei componenti di una famiglia, nel rif settentrionale di Al-Latamenah. I corpi estratti dagli “Elmetti Bianchi”, i volontari della Protezione civile siriana. La notizia è stata diffusa sul sito di All 4 Syria, che raccoglie le testimonianze video dei volontari. Nel solo mese di aprile, stando al rapporto mensile della Rete siriana per i diritti umani, 1.014 civili sono stati uccisi in Siria nel settimo anno di guerra. Nel rapporto si legge anche che 486 persone sono state uccise dalle forze del presidente siriano Bashar al-Assad. Fra questi, 180 sono donne e bambini, e dieci sono morti torturati nelle carceri del regime.