C’è fermento intorno alla guida autonoma, in ogni parte del mondo. Anche in Corea del Sud, dove la Samsung ha appena ricevuto dal governo il permesso per effettuare i test su strada dei prototipi necessari allo sviluppo di software destinato alle self driving car di domani.

Il colosso dell’elettronica, tuttavia, non ha intenzione di produrre direttamente automobili che si guidano da sole. La volontà è quella di mettere alla prova gli algoritmi e il software (che verranno poi venduti a case automobilistiche) in condizioni di traffico normali. Forse è anche per questo che la vettura scelta per i test è una popolare (da quelle parti) Hyundai Grandeur.

L’obiettivo, dunque, appare chiaro: marcare stretto l’avversario di sempre, ovvero Apple. Come i coreani hanno mostrato di voler sempre fare, dai telefonini all’elettronica di consumo. Anche la casa di Cupertino, infatti, dopo essere stata tentata dall’idea di proporre al mercato un modello con il suo marchio, ha optato invece per sviluppare sistemi informatici per la guida autonoma da vendere alle case automobilistiche.

Che la Samsung facesse sul serio lo si era capito anche qualche mese fa, quando il colosso coreano aveva fatto il suo ingresso nel mondo dell’auto con l’acquisizione per 8 miliardi di dollari della Harman, azienda di spicco in campo di infotainment e sistemi hi-fi per auto. Mossa strategica di chi (per ora) non vuole fabbricare auto, ma nel business dell’auto (soprattutto quella del futuro) ci vuole stare eccome.

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