L’avevano preso per questo: 90 milioni di euro, non per le 20 e passa reti in campionato o i golletti nel girone di Champions, ordinaria amministrazione. Ma per vincere tutto, anche in Europa. E Gonzalo Higuain a Montecarlo ha ripagato fiducia e soldi spesi. È sua la doppietta con cui la Juventus sbanca il Monaco per 2-0, mantenendo ancora una volta la sua porta inviolata, pure in una delle serate meno brillanti degli ultimi mesi. Un risultato netto, molto più di quanto abbia detto la partita, e che in trasferta vale doppio, vale gran parte del biglietto per Cardiff e della grande sfida contro il Real Madrid (pure lui già virtualmente qualificato dopo il 3-0 nel derby con l’Atletico). La finale di Champions League, la seconda nei tre anni targati Massimiliano Allegri, è quasi ipotecata. E non per caso.
Nelle azioni dei gol c’è tutto il mercato e la programmazione bianconera delle ultime stagioni: la classe di Dybala che fa ripartire l’azione, la qualità e l’esperienza internazionale di Dani Alves che serve due assist (uno addirittura di tacco). E poi il Pipita, appunto. Ma c’è anche la mano del tecnico toscano, sempre più artefice di questa squadra e del suo destino vincente. A inizio 2017 aveva stravolto la squadra inventandosi il 4-2-3-1, segreto del trionfo contro il Barcellona. Stasera ha avuto il coraggio di toccare una macchina apparentemente perfetta, per lasciare fuori Cuadrado, inserire Barzagli in difesa e alzare Dani Alves. Inutile dire che è stata la mossa vincente. Lo schieramento bianconero è tornato ad assomigliare molto alla vecchia difesa a tre, anche se con movimenti fluidi e difficili da cristallizzare in un modulo solo. Soprattutto la Juve ha sfondato proprio sulle corsie, con i due esterni larghissimi mentre il Monaco provava a fare densità in mezzo per soffocare la fantasia di Dybala e Pjanic, e il terzino brasiliano è stato decisivo su entrambe le reti. Il resto l’ha fatto la solita difesa: un ostacolo insormontabile per il Barcellona di Neymar, Messi e Suarez, figuriamoci per il piccolo Monaco che pure aveva segnato dodici reti a Manchester City e Borussia Dortmund.
La partita non era iniziata neanche bene. Dopo un avvio molto timido, i padroni di casa avevano provato a prendere in mano il gioco. Un taglio di Mbappé che brucia Chiellini ma trova pronto Buffon, un colpo di testa pericoloso di Falcao, un paio di palle perse a centrocampo: il match si era complicato all’improvviso. Ma i campioni a certi livelli fanno davvero la differenza: due magie in serie di Dybala e Dani Alves portano al gol di Higuain, spartiacque dell’incontro e in fondo di tutta la doppia sfida. Un contropiede fulminante, proprio quello che il tecnico Jardim voleva evitare. Ma è più facile a dirsi che a farsi contro questa Juve.
Di lì l’inerzia è passata tutta dalla parte dei bianconeri, che ha potuto aspettare per colpire al momento giusto. Il Monaco ci ha messo anche intensità e applicazione, partendo forte nella ripresa, ma per altri 45 minuti ha continuato a sbattere ancora su Buffon e in generale sulla retroguardia italiana, più in affanno del solito contro i guizzi di Mbappé e i ricami di Bernardo Silva, ma come sempre impenetrabile. Al quarto d’ora del secondo tempo è arrivato anche il raddoppio, quasi in fotocopia del primo: Dybala per Dani Alves per Higuain, puntuale e freddo in spaccata davanti al portiere. È la spallata decisiva: i monegaschi hanno onorato la sfida fino in fondo, fino al 90’ e all’ultima parata (la più difficile) di Buffon su un colpo di testa di Germain. Nulla da fare: troppo superiori gli ospiti, troppo inferiori i padroni di casa. La Juventus non ha neanche giocato la sua miglior partita: ha sofferto il pressing e la velocità degli attaccanti avversari, non è ripartita in maniera sempre efficace, ha sbagliato qualche appoggio di troppo in uscita. Ma ha vinto 2-0, fuori casa. Manca solo il ritorno di Torino, che in una semifinale non si può mai sottovalutare. Una formalità, e quel poco che resta del Monaco, per un’altra finale di Champions.
Twitter: @lVendemiale
Calcio
Monaco-Juventus 0-2: la doppietta di Higuain e gli assist di Dani Alves. I bianconeri “vedono” la finale di Champions
1 /32 Monaco – Juventus
Innescato dal terzino brasiliano l'attaccante argentino segna due reti: una nel primo tempo e un'altra nel secondo. Un risultato netto, molto più di quanto abbia detto la partita, e che in trasferta vale doppio, vale gran parte del biglietto per Cardiff e della grande sfida contro il Real Madrid
L’avevano preso per questo: 90 milioni di euro, non per le 20 e passa reti in campionato o i golletti nel girone di Champions, ordinaria amministrazione. Ma per vincere tutto, anche in Europa. E Gonzalo Higuain a Montecarlo ha ripagato fiducia e soldi spesi. È sua la doppietta con cui la Juventus sbanca il Monaco per 2-0, mantenendo ancora una volta la sua porta inviolata, pure in una delle serate meno brillanti degli ultimi mesi. Un risultato netto, molto più di quanto abbia detto la partita, e che in trasferta vale doppio, vale gran parte del biglietto per Cardiff e della grande sfida contro il Real Madrid (pure lui già virtualmente qualificato dopo il 3-0 nel derby con l’Atletico). La finale di Champions League, la seconda nei tre anni targati Massimiliano Allegri, è quasi ipotecata. E non per caso.
Nelle azioni dei gol c’è tutto il mercato e la programmazione bianconera delle ultime stagioni: la classe di Dybala che fa ripartire l’azione, la qualità e l’esperienza internazionale di Dani Alves che serve due assist (uno addirittura di tacco). E poi il Pipita, appunto. Ma c’è anche la mano del tecnico toscano, sempre più artefice di questa squadra e del suo destino vincente. A inizio 2017 aveva stravolto la squadra inventandosi il 4-2-3-1, segreto del trionfo contro il Barcellona. Stasera ha avuto il coraggio di toccare una macchina apparentemente perfetta, per lasciare fuori Cuadrado, inserire Barzagli in difesa e alzare Dani Alves. Inutile dire che è stata la mossa vincente. Lo schieramento bianconero è tornato ad assomigliare molto alla vecchia difesa a tre, anche se con movimenti fluidi e difficili da cristallizzare in un modulo solo. Soprattutto la Juve ha sfondato proprio sulle corsie, con i due esterni larghissimi mentre il Monaco provava a fare densità in mezzo per soffocare la fantasia di Dybala e Pjanic, e il terzino brasiliano è stato decisivo su entrambe le reti. Il resto l’ha fatto la solita difesa: un ostacolo insormontabile per il Barcellona di Neymar, Messi e Suarez, figuriamoci per il piccolo Monaco che pure aveva segnato dodici reti a Manchester City e Borussia Dortmund.
La partita non era iniziata neanche bene. Dopo un avvio molto timido, i padroni di casa avevano provato a prendere in mano il gioco. Un taglio di Mbappé che brucia Chiellini ma trova pronto Buffon, un colpo di testa pericoloso di Falcao, un paio di palle perse a centrocampo: il match si era complicato all’improvviso. Ma i campioni a certi livelli fanno davvero la differenza: due magie in serie di Dybala e Dani Alves portano al gol di Higuain, spartiacque dell’incontro e in fondo di tutta la doppia sfida. Un contropiede fulminante, proprio quello che il tecnico Jardim voleva evitare. Ma è più facile a dirsi che a farsi contro questa Juve.
Di lì l’inerzia è passata tutta dalla parte dei bianconeri, che ha potuto aspettare per colpire al momento giusto. Il Monaco ci ha messo anche intensità e applicazione, partendo forte nella ripresa, ma per altri 45 minuti ha continuato a sbattere ancora su Buffon e in generale sulla retroguardia italiana, più in affanno del solito contro i guizzi di Mbappé e i ricami di Bernardo Silva, ma come sempre impenetrabile. Al quarto d’ora del secondo tempo è arrivato anche il raddoppio, quasi in fotocopia del primo: Dybala per Dani Alves per Higuain, puntuale e freddo in spaccata davanti al portiere. È la spallata decisiva: i monegaschi hanno onorato la sfida fino in fondo, fino al 90’ e all’ultima parata (la più difficile) di Buffon su un colpo di testa di Germain. Nulla da fare: troppo superiori gli ospiti, troppo inferiori i padroni di casa. La Juventus non ha neanche giocato la sua miglior partita: ha sofferto il pressing e la velocità degli attaccanti avversari, non è ripartita in maniera sempre efficace, ha sbagliato qualche appoggio di troppo in uscita. Ma ha vinto 2-0, fuori casa. Manca solo il ritorno di Torino, che in una semifinale non si può mai sottovalutare. Una formalità, e quel poco che resta del Monaco, per un’altra finale di Champions.
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Mosca, 23 dic. (Adnkronos) - Al momento non ci sono piani per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Finora non ci sono stati veri e propri impulsi", ha aggiunto, rispondendo alla domanda se ci sia la possibilità di un incontro prima dell'insediamento di Trump o se ci siano dettagli su contatti di persona.
Ieri, Trump ha detto che vorrebbe incontrare Putin per porre fine al conflitto ucraino. Il 19 dicembre, Putin ha detto durante la conferenza stampa di essere pronto per una conversazione con Trump e di essere pronto a incontrarlo in qualsiasi momento.
Seul, 23 dic. (Adnkronos/Afp) - Sono più di mille i soldati nordcoreani morti o rimasti feriti nei combattimenti contro le forze ucraine, dopo essere stati dispiegati a sostegno delle truppe russe, passati oltre due anni dall'avvio dell'invasione russa dell'Ucraina. E' la valutazione dei militari sudcoreani. "Stimiamo che le truppe nordcoreane, di recente impiegate in combattimenti contro le forze ucraine, abbiano subito circa 1.100 perdite", afferma lo Stato Maggiore Congiunto (Jcs).
La Corea del Nord sembra prepararsi a schierare altre truppe e a inviare equipaggiamento militare in Russia, probabilmente anche droni kamikaze, affermano i militari sudcoreani, come riporta l'agenzia sudcoreana Yonhap. Si ritiene che Pyongyang abbia inviato migliaia di truppe per sostenere le forze russe.
"Secondo una valutazione complessiva di varie notizie d'intelligence la Corea del Nord si prepara a una rotazione o a un aumento del dispiegamento di truppe (in Russia), mentre attualmente fornisce lanciarazzi da 240 millimetri - segnala tra l'altro lo Stato Maggiore (Jcs) - Ci sono anche indicazioni secondo cui (la Corea del Nord) si muove per la fabbricazione e la fornitura di droni kamikaze".
New York, 23 dic. (Adnkronos/Dpa) - Una persona è stata fermata dopo l'orrore delle scorse ore a New York, dove una donna, che apparentemente dormiva su un treno della metropolitana, è morta dopo che un uomo le ha dato fuoco. La polizia di New York ha confermato il fermo di un sospettato, identificato come originario del Guatemala, arrivato negli Stati Uniti nel 2018.
L'uomo si è avvicinato "con calma" alla vittima, che era seduta, e ha utilizzato - secondo la polizia - un accendino per dare fuoco ai vestiti che la donna indossava. E' stata questione di "pochi secondi". Il sospetto era seduto alla stazione ed è stato riconosciuto da tre liceali di New York dopo la diffusione di immagini da parte della polizia. E' stato trovato con un accendino in tasca.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".