Ammettiamolo, anche Brad Pitt si fa ritoccare con Photoshop. L’attore hollywoodiano torna a parlare per la prima volta, in esclusiva per GQ, dopo la separazione da Angelina Jolie e nel servizio fotografico che accompagna le sue parole ecco scomparire rughe e borsette sotto gli occhi che nemmeno Jane Fonda. Non per allarmare nessuno ma chi l’ha visto in Allied e By the sea ricorderà che i suoi 53 anni e mezzo se li porta per intero in tutti i primi piani senza colpo ferire. Peso dell’età e della vita che, scopriamo nell’intervista di GQ, è stata soprattutto dovuta al demone dell’alcool. “Sono felice di aver chiuso con l’alcool. Era diventato un problema, esageravo e da sei mesi finalmente ho chiuso con tutto. È stato un periodo delicato, un tempo potevo bere un “Russian” con vodka sotto il tavolo ma la situazione era diventata pesante”. Vederlo lì sulla copertina di una rivista patinata, tutto di bianco vestito, col un altro ritocchino “brightness” all’azzurro mare degli occhi, mica pensi che in privato possa risultare uno di quegli ubriaconi da saloon che barcollano a chiusura serata mentre il gestore appoggia le sedie ribaltate sui tavoli e intima di uscire. La cura disintossicante la spiega perbene l’autore dell’articolo, Michael Paterniti, che utilizza l’attacco del pezzo per far capire il ripulisti epatico: “Sta arrivando l’estate e Brad si sta facendo un matcha green tea nella sua vecchia villa di Hollywood Hills dove abita dal 1994”.
La versione ufficiale vuole che la separazione tra Pitt e Jolie abbia distrutto soprattutto lui. Ed ecco infatti il mondo che cade addosso al bell’attore di Fight Club quando durante lo scorso mese di settembre su un aereo privato in volo per Los Angeles scatta l’alterco con uno dei suoi figli, il 15enne Maddox. Ecco la telefonata anonima alle autorità e via con l’indagine dell’FBI. Cinque giorni dopo, Angelina Jolie chiede il divorzio. “Da allora – spiega Paterniti – ogni cosa nel mondo di Pitt è in caduta libera. Non solo nella crisi temporanea delle pubbliche relazioni e professionali, ma qui c’è un padre che viene improvvisamente privato dei suoi figli, oltre ad un marito senza moglie. Ed eccolo qui, da solo, il 53enne Brad nel bel mezzo di una vita disfatta che prova a ripartire”. “In questo momento per me c’è molto lavoro manuale, è quello che mi serve. Lavoro l’argilla, il gesso, il legno. Ognuno a suo modo è creativo. E se non riesci a creare qualcosa tirandola fuori da dentro di te, rimarranno solo creazioni di uno scenario di morte che alberga la mia mente”, spiega un Pitt alquanto contrito. A settembre scorso, a quanto racconta l’attore, non è tornato nella casa di famiglia da dove ha rilasciato l’intervista, ma si è trasferito in un piccolo bungalow a Santa Monica per cinque mesi. “Il primo mese e mezzo l’ho passato sul pavimento di casa del mio amico David Fincher, poi ne sono successe di tutti i colori e ho preferito tornarmene qui”.
Ora però il tema centrale per Brad sembra essere la questione della famiglia che non c’è più e del futuro rapporto con i suoi figli. “Riparto dalla famiglia. La gente sul letto di morte non parla dei riconoscimenti e dei primi vinti nel lavoro, ma dei loro cari e dei rimpianti avuti verso di essi. Il lavoro mi ha portato lontano dai miei figli e questo lo voglio cambiare. I figli sono così fragili e delicati, assorbono tutti i contraccolpi di ciò che gli accade attorno”. “Vengo da una vita con un padre che ci imponeva di reagire ai problemi con la forza e l’onnipotenza senza conoscere veramente le insicurezze e le lotte che l’uomo deve affrontare per vivere”, – continua l’attore che all’improvviso quando parla del futuro affidamento di figli e del suo recupero usa un “noi” che non si comprende a chi si possa riferire. “Quando il Child Service (l’agenzia governativa Usa intervenuta dopo il caso delle percosse sull’aereo ndr) mi ha chiamato ero a pezzi. Ma dopo questo abbiamo lavorato insieme per uscire da questa situazione. Stiamo facendo entrambi del nostro meglio. Gli avvocati dicevano: ‘nessuno vince in tribunale, lì è solo una questione di chi si fa il male peggiore’. Ed è vero, si usa tanto tempo per dimostrare il tuo punto di vista, ma è solo un investimento in odio. Non ho accettato tutto ciò e per fortuna il mio/la mia compagno/a (nel testo è scritto “my partner” ndr) è d’accordo. È solo molto brutto per i bambini vedere la propria famiglia improvvisamente fatta a pezzi”.