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Legittima difesa, al voto della Camera il disegno di legge. Forza Italia si sfila ed è scontro sull’uso delle armi “in tempo di notte”

Dopo settimane di polemiche nella maggioranza di governo, con Alternativa popolare schierata con la Lega Nord, sul testo si è trovato l’accordo. A scendere in campo contro un disegno di legge che non è "in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite, quando vedono minacciata la propria incolumità, quella dei propri familiari, o i propri beni" è stato lo stesso Silvio Berlusconi

Arriva alla Camera il testo sulla legittima difesa. Dopo settimane di polemiche nella maggioranza di governo, con Alternativa popolare schierata con la Lega Nord, sul testo si è trovato l’accordo. Che Forza Italia non voterà. A scendere in campo contro un disegno di legge che non è “in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite, quando vedono minacciata la propria incolumità, quella dei propri familiari, o i propri beni” è stato lo stesso Silvio Berlusconi che boccia il provvedimento e fa rinascere almeno per un giorno l’asse Fi-Lega-Fdi. Secondo il leader di Forza Italia “non si può invertire l’onere della prova, non si può chiedere alla vittima di dimostrare di essere una vittima. Dev’essere piuttosto eventualmente lo Stato, ma solo quando l’abuso è clamoroso ed evidente, a dimostrare eventuali responsabilità” e il testo votato dalla maggioranza “delude queste aspettative, non dà risposta al tema centrale del diritto alla difesa, lascia alla discrezionalità del giudice margini eccessivi”.

Una bocciatura secca che ha frantumato le prove di una alleanza allargata apparsa in comitato dei Nove in commissione Giustizia della Camera. Attorno a due emendamenti a firma del relatore David Ermini (Pd), Ap aveva abbassato l’ascia di guerra e gli azzurri aveva aperto a una condivisione. Si tratta di due proposte di modifica all’articolo 52 e 59 della proposta di legge all’esame della Camera, che potrebbe essere licenziato già domani dopo quasi due anni di stop per andare in Senato.

Polemica su reazione “in tempo di notte”
Nel primo si specificano meglio le circostanze della reazione: “Un’aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nei luoghi ivi indicati con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno” verrà considerata legittima difesa. La norma di modifica presentata all’articolo 59 recita invece: “La colpa dell’agente è sempre esclusa quando l’errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. Il riferimento alla libertà sessuale però, viene spiegato, potrebbe essere cancellato durante l’esame in aula alla Camera. Per la Lega Nord e Fratelli d’Italia però il testo così come è riscritto “è un bluff del Pd” ha tuonato in aula Ignazio La Russa che ha sottoscritto con Maria Stella Gelmini (Fi) un subemendamento a firma di Nicola Molteni che, spiega “ci consentirebbe di chiarire se nella valutazione della maggioranza vi è o meno la volontà di sgravare la magistratura del peso abnorme, impossibile, di valutare quello che in quei frangenti avviene in ordine alla proporzionalità”. Tutto ruota intorno al concetto di proporzionalità presunta che deve essere inserita secondo le opposizioni anche nei casi di aggressione notturna. Il subemendamento viene bocciato in commissione con l’unico effetto di ricompattare il centrodestra con Forza Italia che torna a schierarsi con Fdi e Lega. “Il testo è stato stravolto”, attacca il relatore di minoranza Molteni. Mentre La Russa boccia il provvedimento come “una mistificazione, è fumo negli occhi e non modifica una virgola della attuale legge”. “La norma penale si deve adeguare alla realtà e deve essere diritto vivente” dice Francesco Paolo Sisto (Fi), e “la sanzione penale deve avere anche carattere di prevenzione dei crimini: se qualcuno intende commettere un furto in un luogo in cui vi siano persone, deve sapere che ogni responsabilità conseguente non può che ricadere su di lui, non su chi subisce il reato”. Sull’argomento, unici a non esprimersi il Movimento 5 Stelle che restano fuori dalla discussione e non si schierano né dall’una né dall’altra parte.

Salvini (Lega): “Questi sono tutti scemi”
“Sulla legittima difesa come Alternativa popolare, io e l’onorevole Marotta abbiamo presentato degli emendamenti che vediamo finalmente accettati dal relatore del provvedimento. Si tratta di proposte ragionevoli, dettate dal buon senso, e infatti ampiamente condivise dall’opinione pubblica. Proposte che tutelano l’aggredito che si difende più che l’aggressore. Ora la reazione a chi entra in casa mia di notte, con violenza, per attentare alla mia sicurezza e alla mia proprietà è tutelata come legittima difesa. Non c’è più l’automatismo dell’indagine che mi perseguiva con l’ipotesi di eccesso di legittima difesa. Se la legge deve tutelare la parte più debole questa mi sembra una bella conquista del diritto”, commenta il capogruppo di Ap Maurizio Lupi, mentre il relatore Ermini plaude al lavoro fatto: “La discussione sta andando avanti positivamente e domani dovremmo votare il testo che riforma la legittima difesa. Il nostro fermo obiettivo è quello di rafforzare i diritti di chi si difende se subisce un furto o una violazione della propria casa, lasciando al giudice un margine per decidere e valutare quella condotta”. E risponde a Berlusconi: “Parla in modo molto generico – dice in una nota? Non credo conosca il testo che stiamo discutendo, e forse neanche quello approvato nel 2006 dal suo governo! Io penso che vogliano sottrarsi a qualsiasi responsabilità politica. Solo per questo dicono no a una buona riforma“.

“Questi non sono normali, sono tutti scemi” dice il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ai microfoni di Radio Padania. “Legittima difesa di notte? Siamo alla difesa variabile in base alle fasce orarie. C’è poi il grave turbamento psichico, che è assolutamente discrezionale per il giudice. Per fortuna esiste la Lega – ha aggiunto – li terremo chiusi tutta notte in Parlamento”.

L’avvocato Grosso: “Norme poco chiare”
In una intervista a Repubblica Carlo Federico Grosso, docente di diritto penale a Torino e avvocato penalista, definisce le norme poco chiare e sulla previsione di una legittima difesa specifica se il ladro agisce di notte ragiona: “Si tratta di stabilire se abbia senso differenziare in modo così marcato la difesa legittima a seconda se l’aggressione avvenga di giorno o di notte. Chi dovesse difendersi di mattina o di pomeriggio infatti non sarebbe automaticamente non colpevole”, osserva Grosso. “Io non differenzierei assolutamente i momenti della giornata in cui si crea una situazione di legittima difesa. In ogni caso chiederei al legislatore di stabilire con precisione quando un fatto può essere considerato come avvenuto ‘di notte'”.