Politica

Legittima difesa, prefetto Serra: “Mi irrita, è norma acchiappa-voti. Clandestini? Vanno rimpatriati, blitz servono a poco”

Legittima difesa? Mi irrita che si facciano norme per acchiappare voti. La norma che c’era prima era sufficiente ed era buona, spettava all’interpretazione del fatto concreto da parte del magistrato fare giustizia”. Sono le parole del prefetto di Roma, Achille Serra, intervenuto nella trasmissione “Ma che parlate a fa’”, su Radio Roma Capitale. “La sicurezza non è un tema su cui fare politica” – continua – “si deve parlare esclusivamente nell’interesse del cittadino. Questa norma sarà contestata sicuramente al Senato, poi andrà alla Camera e poi ancora tornerà al Senato. E nel frattempo la legislatura sarà finita, cioè abbiamo scherzato. Non c’è bisogno di parlare di notte o giorno per la legittima difesa. Le 22 nell’ora legale sono giorno o notte? E’ incredibile. Sono due anni che ci si arrovella e si fa una norma del genere. Ormai sono lontano e distaccato da questo mondo politico”. L’ex deputato di Forza Italia, ed ex senatore Pd e Udc, si pronuncia anche sui recenti blitz delle forze dell’ordine alla stazione di Milano e della polizia municipale a Roma, dove è morto un ambulante senegalese: “Non mettiamola sul fatto che vengano penalizzati i più deboli. Questi blitz servono molto poco, perché la situazione da domani non cambierà. Se andate alla stazione di Milano, specie all’imbrunire, vedete clandestini che vivono lì, non hanno lavoro, non hanno una residenza, orinano lì, fanno tutti i bisogni lì. E se passa una ragazza vicino a loro, non si sa se esce sana. Stazioni come quelle di Milano e Roma non possono essere ridotte a dormitori e orinatoi pubblici“. E denuncia: “Lo dico ormai da anni. Il tema gravissimo dell’immigrazione non è stato gestito in maniera corretta, non si è organizzato un bel nulla, è stato gestito malissimo. Non si può stare in un centro per mesi in attesa di avere una risposta. Sono centri fini a se stessi. Adesso forse col decreto Minniti qualcosa si può attuare. Io della tanto vituperata legge Bossi-Fini” – continua – “salvavo una norma, quella secondo cui le Regioni, le Province, i Comuni e (e non oppure) i sindacati dovevano creare dei centri di accoglienza dove poter avviare i bambini allo studio, insegnare l’italiano, avviare al lavoro, cercare una dimora. Ma di questo non si ha traccia in questo Paese”. Poi chiosa: “Ti ritrovi allora con tanti clandestini che sono esseri umani prima di tutto, però orinano e fanno di tutto nelle stazioni. E’ doveroso per le forze dell’ordine intervenire, ovviamente in maniera umana. Fare dei blitz così forse serve a poco. Molti vanno rimpatriati perché sono clandestini”