E' un congegno che si ispira al principio fisico della gabbia di Faraday: un vano speciale che isola il dispositivo da qualsiasi trasmissione, dati o telefonica, finché si trova al suo interno. Il problema, semmai, è decidere di mettercelo...
Se n’è scritto e riscritto, citando le tante statistiche riguardo ai sinistri dovuti alla disattenzione, di quanto l’utilizzo degli smartphone sia pericoloso mentre si sta guidando. Anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, recentemente, ha dichiarato che “l’80% degli incidenti gravi deriva dall’uso del cellulare alla guida”.
Si comincia, dunque, a correre ai ripari. Nella fattispecie, Nissan ha studiato un sistema che impedisce il collegamento dello smartphone sia alla rete telefonica che al web, mentre ci si trova in auto. Il principio fisico, se vogliamo, è semplice e si rifà alla gabbia di Faraday: si crea in pratica un contenitore, nel caso specifico un vano portaoggetti nel tunnel centrale della vettura ( in questo caso una Juke), in grado di isolare l’apparecchio dalla trasmissione dati e quella telefonica sia in entrata che in uscita.
Il sistema è stato denominato Nissan Signal Shield e, come dice il nome, è un vero e proprio scudo che annulla la “tentazione” di dare un’occhiata allo schermo del dispositivo, magari attirati da suoni relativi a notifiche dai social e messaggi di testo arrivati. Una volta depositato lo smartphone nel vano speciale, lo si può comunque utilizzare come fonte di musica o podcast collegato con il sistema infotainment di bordo tramite porta USB o AUX. Ma l’interazione finisce lì, senza particolari rischi per la sicurezza.
Nel momento in cui si volesse tornare ad essere connessi basterà togliere il dispositivo dal vano “isolante”, e il gioco è fatto. “Il sistema consente al guidatore di scegliere se rimanere online e raggiungibile, sfruttando la connettività di bordo, oppure se disconnettersi temporaneamente, optando per una parentesi di digital detox, libera dalle distrazioni del mondo digitale”, spiegano i tecnici della casa giapponese. Ma il problema potrebbe essere proprio quello del libero arbitrio: sembra difficile che chi ha l’abitudine di usare lo smartphone mentre guida decida volontariamente di privarsi di questa opportunità. Come sempre, è una questione di coscienza.