Barbaresco Rabaja 2014 – Giuseppe Cortese
Dopo la strepitosa 2013, Cortese si dimostra ancora uno dei migliori (il migliore?) produttori di Barbaresco. Il profilo è come sempre verticale, gustoso e sapido, senza la minima piacioneria. Lo spettro è vario e complesso: il frutto è vivo e intenso, ma emergono nitidamente le note di sottobosco, liquirizia e spezie. Le potenzialità per un grande invecchiamento ci sono tutte. È l’unico produttore che ho riconosciuto alla cieca.
Barbaresco Canova 2014 – Ressia di Ressia
La sorpresa della giornata, almeno per me che – confesso la mia ignoranza – non conoscevo, o non ricordavo questo produttore secolare. Una leggera nota lattica, in apertura, svanisce immediatamente e lascia al passo a un naso floreale e mentolato di grande bellezza. In bocca è un bel cavallo di razza: integro, succoso, molto gastronomico.
Barbaresco Pajore 2014 – Rizzi
Amo moltissimo i vini di Rizzi. Non ho riconosciuto il suo Barbaresco, ma trovarlo in cima alle mie valutazioni mi ha rincuorato. Il profilo è iodato, serio, ma non serioso, il sorso intenso, molto dritto. Altra bottiglia da dimenticare in cantina.