Barbaresco 2014 – Bera
Il bello della degustazione alla cieca è trovare il vino di Bera, solidamente affidabile ma non entusiasmante, davanti a produttori che storicamente amo molto come Barale, Prunotto, Lequio o Castello di Neive. Il naso, terroso e di frutta rossa matura, invoglia la beva. Che è agile, con l’acidità a bilanciare la struttura, qui maggiore che in altri Barbaresco 2014. È ancora giovane, ma molto interessante.
Barbaresco Vallegrande 2014 – Ca’ Del Baio
Altra sorpresa trovare Ca’ Del Baio a livelli così importanti. Tra i più fini ed eleganti in assoluto, ti conquista sin dal naso, sottile e fresco, per confermarsi con una bocca molto ricca ed espressiva.
Barbaresco Basarin 2014 – Adriano, Marco e Vittorio
Schietto, autentico, ancora un po’ giovane e scalciante, ma ricco di personalità e complessità: un bel barbaresco di Neive, profondo e tradizionale.
Barbaresco 2014 – Castello di Verduno
Il naso si esprime lentamente, ma ha grande finezza, l’attacco bocca è ingannevole, più dolce di quanto ci si attenda, poi la vena sapida esplode e regala grande lunghezza. Uno dei più golosi in assoluto.