È sparito da Molinella l’8 marzo, anche se la denuncia formale è stata fatta soltanto il 31. Ma i famigliari di Domenico D’Amato, rapper 27enne conosciuto con lo pseudonimo di ‘Dome Dama’, temono che anche lui sia stato vittima del killer Norbert Feher alias Igor Vaclavic, super ricercato nelle campagne tra Bologna e Ferrara accusato di avere ucciso il 1 aprile il barista di Budrio Davide Fabbri e una settimana dopo il 41enne Valerio Verri a Portomaggiore. “Le coincidenze di tempo e di luogo sono agghiaccianti”, ha detto l’avvocato della famiglia D’Amato Barbara Iannuccelli. “La denuncia di scomparsa è stata fatta il 31 marzo presso i carabinieri di Molinella e il 1 aprile è stato ucciso Davide Fabbri a Budrio”, spiega il legale, che aggiunge: “Igor sicuramente era in zona da molto tempo”.
Per Iannuccelli “la cosa più agghiacciante è che questo collegamento, anche di striscio, tra le due cose non è stato fatto da chi doveva farlo. Con l’omicidio di Davide Fabbri si accendono i fari su Igor, il giorno prima è stata fatta la denuncia di scomparsa di un ragazzo da Molinella ma nessuno fa questo tipo di collegamento. Non sta a noi farlo – sottolinea – io posso solo supporre un collegamento sulla base di queste coincidenze di tempo e di luogo però le indagini dovranno darci qualche risposta perché Domenico non si trova da nessuna parte”. Il timore della famiglia e dell’avvocato, quindi, è che il giovane possa aver trovato sulla sua strada il killer.
“Si pensa di tutto – dichiara l’avvocato – le coincidenze fanno riflettere poi magari la scomparsa di Domenico non c’entra nulla con Igor oppure c’entra”. D’Amato, però, dall’8 marzo ha fatto perdere ogni traccia di sé e di lui si è anche occupato Chi l’ha visto. Un fatto che “desta grandissima preoccupazione” perché “non è abituato a non farsi sentire dalla sua famiglia ed è un rapper molto attivo online sul suo canale Youtube“. La famiglia, infatti, non crede all’ipotesi che si tratti di un allontanamento volontario. “Domenico – spiega Iannuccelli – ha una vita autonoma e indipendente. Ha 27 anni, vive da solo e ha buon rapporto con fratelli e madre. Se fosse voluto partire avrebbe salutato la famiglia, nessuno avrebbe potuto impedirglielo. C’è tantissima preoccupazione che possa essere accaduta qualsiasi cosa”. Nonostante sia scomparso l’8 marzo, la denuncia formale è stata fatta solo il 31 marzo “perché ai familiari – continua il legale – è stato detto che si trattava sicuramente di allontanamento volontario e che si doveva aspettare”. Domenico però non è più tornato a casa né ha dato sue notizie.