Nessuno lo riconosce mentre passeggia tra le acciottolate strade di Fano. L’Italia è diventata per lui un riparo da selfie e autografi perché in Francia Emanuele Giorgi è una star della tv . “Il successo è arrivato da un giorno all’altro, uscire dall’anonimato è stato un vero choc – racconta l’attore marchigiano, 39 anni – Oggi, però, se posso evitare una serata mondana, lo faccio”. Dal 2014 Emanuele fa parte del cast di Plus belle la vie, tra le serie televisive più seguite in Francia, con alle spalle 13 anni di episodi trasmessi sulla rete pubblica France 3. Sul set è Francesco Ibaldi, un tormentato cuoco di origine italiana, mentre fuori dal set studia il copione sul Tgv che in tre ore e venti lo porta da Marsiglia, dove si registra la serie, alla sua abitazione nella campagna parigina a 35 chilometri dal centro. “Mi è capitato anche di fare 4.800 chilometri di Tgv in una settimana”. Non a caso, la particolarità di Plus belle la vie è il fatto che va in onda tutte le sere alle 20.20 dal lunedì al venerdì, portando davanti allo schermo circa 5 milioni di persone.

“Avevo deciso di abbandonare il lavoro di attore: troppe difficoltà in un sistema che premia sempre i soliti noti. Ma come dice un proverbio arabo, ‘il destino ti aspetta sulla via che hai preso per evitarlo’”. Infatti quando è stato chiamato dalla sua agente, Silvia Maliardo, per partecipare al provino che gli avrebbe cambiato la vita, Emanuele non aveva alcuna intenzione di presentarsi. “Avevo detto alla mia agente di lasciarmi perdere perché il mondo dello spettacolo non mi interessava più”. Dopo undici anni passati a Roma cercando di vivere facendo l’attore e con la paura di sprecare la vita dietro un’ossessione, nel 2008 Emanuele aveva scelto di lasciare l’Italia e prendersi una pausa da palchi e provini.

“Avevo detto alla mia agente di lasciarmi perdere perché il mondo dello spettacolo non mi interessava più”. Poi è arrivata la chiamata per la serie tv

“Tra un part time e l’altro riuscivo a sopravvivere, poi ho scelto di aprire un’associazione culturale per insegnare tecniche di rilassamento teatrale”. Dopo tre anni di formazione, credendo di avere trovato la sua vita lontano dalla recitazione, Emanuele aveva deciso di chiudere col mondo dello spettacolo. E detto alla sua agenzia di non inviargli più email. Eppure, per proporgli il provino che lo farà diventare l’attore italiano più famoso della tv francese, quel giorno la sua agente lo chiama per ben tre volte. “Mi dico, ‘immaginati se ho voglia di rimettermi a recitare’. In più si trattava di una serie televisiva e a me la televisione non è che piacesse tanto”. Poi, visto che in quel periodo non aveva “un soldo in tasca”, Emanuele decide di presentarsi. Era l’ottobre 2014: una vita che cambia in un attimo visto che viene scelto quasi immediatamente e da allora ha girato almeno 150 episodi.

Un successo che arriva dopo anni di formazione alla scuola romana di Francesca De Sapio (membro onorario dell’Actors Studio di New York) e Beatrice Bracco (grande maestra che ha preparato attori come Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Gianmarco Tognazzi e Paola Cortellesi). “All’epoca a Roma erano stati censiti 22mila attori. Io ricevevo un sacco di complimenti, ma nessuno mi pigliava”, racconta Emanuele. Ormai, sono otto anni che ha scelto Parigi. Eppure sogna l’Italia ogni notte. “Certo che mi piacerebbe tornare a lavorare nel mio Paese e in italiano. L’Italia monopolizza letteralmente, ogni notte, il mio spazio onirico”. Ma il confronto tra con la Francia è spietato. “Molti artisti in Italia smettono perché non hanno più le condizioni materiali per continuare. Qui in Francia, invece, la disoccupazione ti permette di sopravvivere dignitosamente almeno per qualche mese”. Un modo per “proteggere la cultura”, che non a caso Oltralpe “contribuisce al Pil sette volte più che l’industria dell’automobile”.

“In Francia la cultura contribuisce al Pil sette volte più che l’industria dell’automobile”

Appena scelto dal Tgv, Emanuele viene fermato da un fan per un selfie. “Non amo molto i gruppi di giovani che ti trattano come un animale da circo”, mentre racconta con ben più piacere dell’approccio delle persone più anziane che gli chiedono una foto assieme. “Per uno che non ha nemmeno la televisione a casa, fa un certo effetto trovarsi sulla prima pagina delle riviste in edicola”, racconta mentre progetta una nuova tappa a Fano. Dove finalmente nessuno lo disturberà per strada, “tranne eventuali turisti francesi”.

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