Il 31enne californiano, figura controversa nel cinema per adulti degli ultimi anni, durante un’intervista radiofonica si è addentrato nel tema dell’impatto della pornografia online sui bambini: "L’età media di accesso al web per il porno sembra essere addirittura tra gli otto e i nove anni"
“Oggi, un bambino di dieci anni può accedere liberamente ad una miriade di contenuti porno sul web, e non credo sia in grado di elaborarli correttamente”. L’affermazione non è né di Don Mazzi, né di Telefono Azzurro, bensì del pornoattore James Deen. Il 31enne californiano Bryan Matthew Sevilla, diventato Deen sui set di film come Kung Fu Pussy e Make me cum, durante un’intervista radiofonica ad un’emittente statunitense si è addentrato nel tema dell’impatto della pornografia online sui bambini, e le conclusioni sono risultate alquanto inattese rispetto all’immagine di perfomer “violento” e “duro” che si è guadagnato nella sua carriera di pornostar. “L’età media di accesso al web per il porno sembra essere addirittura tra gli otto e i nove anni, e questo non va per nulla bene. Penso che, soprattutto se sono da soli, e vedono scene di sesso, i bambini non riescono a capire bene cosa stia succedendo”, – ha spiegato l’attore -, “Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto talmente tanta pornografia gratuita online, e a portata di mano per tutti, che questa non ha più la funzione di insegnare alla gente a conoscere meglio i dettagli della sessualità. Semmai sembra che lo scopo di questa massa di porno free sia diventato il semplice intrattenimento”.
“Quando ero ragazzino io l’iniziazione al porno arrivava quando tuo fratello maggiore ti passava un vhs, che a sua volta aveva rubato al padre o a il vicino di casa. Poi si raccontava in giro dell’entusiasmo di avere visto quella rivista o quell’altro nastro avuto di nascosto. Successivamente per immergersi negli abissi delle zone proibite di come facciamo sesso nel nostro intimo, tipo “peeing”, si attendeva di essere un po’ più grandi”, ha raccontato sul filo del ricordo Deen. L’attore 31enne ha definito questa sua analisi un “dilemma etico” che si è posto “per la prima volta nella vita”: “I ragazzini continuano a vedere questi esempi, regolarmente, da anni e anni, di quello che credono essere il sesso. E’ come se ci fosse una predisposizione alla desensibilizzazione attraverso questa strana dinamica comunicativa”.
James Deen è una figura controversa nel cinema per adulti degli ultimi anni da quando nel novembre 2015 è stato accusato di stupro da parte di Stoya, la sua ex fidanzata, interprete di titoli hard come Stoya loves anal. “James Deen mi teneva stretta e mi sco…. mentre io gli dicevo fermati, basta, mi fai male”, aveva twittato l’ex partner dell’attore accusandolo in rete di violenza. A quelle di Stoya si sono succedute le accuse da un’ex-porno star come Tori Lux, che ha accusato Deen di averla colpita violentemente mentre aveva un rapporto sessuale sul set di un film. Poi ancora sono arrivate le parole di fuoco di Ashley Fires, che ha raccontato di un tentativo di violenza sotto la doccia in un’occasione di privacy tra i due. Infine la superstar Amber Rayne ha rivelato al The Daily Beast di aver avuto un rapporto anale con Deen talmente violento fino a sanguinare e ad aver bisogno di punti di sutura.