Oltre seimila sbarchi nel fine settimana: salgono così a 43.245 gli arrivi dall'inizio dell'anno, il 40% in più rispetto al 2016. Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, propone un minuto di silenzio, martedì alle 8:00, per ricordare i bambini morti in mare
Muore di parto su una spiaggia libica mentre attendeva di imbarcarsi su un gommone: è solo una delle 245 vittime tra i migranti morti in mare nello scorso fine settimana. Questi i dati forniti dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati sulla rotta fra Libia e Italia. Cinquecento persone invece sono state soccorse nel canale di Sicilia: fra questi il piccolo nato in Libia, che il padre ha preso con sé. L’uomo e il neonato sono sbarcati il 7 maggio a Lampedusa, insieme ad altre 200 persone, a bordo della nave “Golfo Azzurro” della ong Open Arms. La vicenda è stata raccontata da alcuni testimoni appena approdati sull’isola. Il piccolo è stato trasferito in elisoccorso ad Agrigento per una grave crisi respiratoria. Altre 300 persone raggiungeranno un’altra destinazione, forse Crotone, a bordo della Prudence di Medici Senza Frontiere.
Complessivamente, nel weekend sono stati oltre seimila gli sbarchi: salgono così a 43.245 gli arrivi di migranti dall’inizio del 2017, secondo le cifre diffuse dal Viminale. Gli sbarchi sono aumentati del 40% rispetto al 2016, anno record con 181mila persone arrivate via mare. Fra di loro, molte provengono dalla Siria: “L’arrivo di siriani si era fermato” ha dichiarato Pietro Bartolo, il medico che presta primo soccorso a chi sbarca a Lampedusa: “La ripresa del flusso è legata all’accordo raggiunto dall’Europa con la Turchia”.
Per quanto riguarda le vittime, l’Unhcr ricostruisce due distinti naufragi. Uno è avvenuto al largo delle coste libiche, dove sono morte almeno 80 persone. I 40 sopravvissuti, sbarcati a Pozzallo, sono stati portati a riva dal cargo danese Alexander Maerks, dopo aver aspettato i soccorsi in acqua per molte ore. Il comandante ha detto che alcuni dei cadaveri sono stati recuperati da un’altra nave impegnata nei soccorsi. Un operatore dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni riporta invece i dettagli di un altro naufragio, avvenuto il 7 maggio all’altezza della città libica di Az Zawiyah. Secondo la sua testimonianza sette persone sono state salvate in mare e riportate in Libia, ma altre 113 risultano disperse. Undici corpi senza vita sono stati riportati a riva dalla corrente.
A total of over 193 #migrants lost their lives in the Med last weekend. Many rescued migrants bear signs of torture suffered in Libya
— Flavio Di Giacomo (@fladig) 8 maggio 2017
L’8 maggio la nave Sirio della marina militare ha invece portato a Catania 541 migranti dal Nord Africa, mentre per martedì 9 a Salerno è previsto lo sbarco di una nave con 900 migranti a bordo, fra cui il cadavere di un bambino di tre anni. “Lui non ce l’ha fatta e non importa il motivo, è semplicemente il simbolo di una indifferenza globale che deve finire”, ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, commentando la notizia. Da qui la proposta di un minuto di silenzio, il 9 maggio alle 8:00, per ricordare tutti i bambini morti in mare: “Tacciano le polemiche, torni l’umanità. Almeno per un minuto, in tutta Italia”.