Latitante dal 2015, il boss inseguito da un ordine di custodia della Dda di Milano è stato individuato in Calabria a Platì, il paese d'origine. Il suo clan è attivo da decenni a Buccinasco, alle porte del capoluogo lombardo. Tra le contestazioni, il controllo occulto di un bar nel comune del milanese
Per la latitanza aveva scelto la Calabria e, in particolare, la sua Platì considerata “culla” della ndrangheta. È stato arrestato intono alle 13 il boss Rocco Barbaro, 52 anni (nella foto), ricercato dal 2015 e che a breve sarebbe stato inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia. Secondo la Procura di Milano, Rocco Barbaro è l’attuale referente Lombardo delle cosche calabresi.
I carabinieri del gruppo Locri lo hanno scovato all’interno dell’abitazione di una delle figlie. Conosciuto con i soprannomi di “u Sparitu” e “u Castanu“, Rocco Barbaro era ricercato perché destinatario di un’ordinanza di arresto per associazione mafiosa emessa dal gip di Milano su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Già due volte latitante (nel 2003 è stato arrestato sempre a Platì), Rocco Barbaro è figlio del patriarca Francesco e fratello di Giuseppe considerato il “re” dei rapimenti. Da anni si era trasferito in Lombardia, a Buccinasco, alle porte di Milano, dove il clan Barbaro ha numerosi interessi soprattutto nel traffico di droga.