19 arresti domiciliari, oltre 50 perquisizioni e 75 indagati. L’accusa è quella di aver messo in piedi quello che la Procura di Parma considera un vero e proprio sistema di corruzione nel settore della terapia del dolore. I manager di alcune aziende farmaceutiche, secondo l’inchiesta, pagavano per avere i risultati di sperimentazioni farmaceutiche o di dispositivi biomedicali portate avanti senza il consenso dei pazienti. Potevano organizzare inoltre congressi di aggiornamento medico direttamente, nonostante la legge lo vieti. Perno di questo sistema, secondo i Carabinieri, era Guido Fanelli, primario di anestesia e rianimazione a Parma e luminare proprio nel settore della terapia del dolore. Per mascherare i giri di denaro due società di comodo sarebbero state create ad hoc: una di queste due società era proprietaria di uno yacht la cui manutenzione era di fatto a carico di una delle ditte coinvolte, e il cui fruitore sarebbe stato proprio Fanelli.
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