Mentre l’Ufficio parlamentare di bilancio sottolinea che il Reddito di inclusione è limitato e potrà aiutare meno di un terzo delle famiglie che ne avrebbero bisogno, anche le associazioni non governative si muovono per risolvere il problema della povertà in Italia. È infatti di questi giorni la notizia che Oxfam, movimento globale per la riduzione della povertà nel mondo, ha lanciato la campagna di raccolta fondi Un pezzo alla volta per sostenere i quattro nuovi Community Center inaugurati dall’associazione a Torino, Firenze, Arezzo e Catania.
“Oxfam combatte da oltre 70 anni la povertà in molte parti del mondo e ora è pronta a farlo in Italia, dove un numero sempre maggiore di famiglie si trova in condizioni di crescente disagio“, ha detto Maurizia Iachino, presidentessa di Oxfam Italia. “Metà delle famiglie nel nostro Paese fatica ad arrivare alla fine del mese e un terzo di esse non riesce a far fronte a normali spese mediche. Ci impegneremo per sostenere chi non ha più i mezzi per condurre una vita dignitosa e chi rischia di ritrovarsi senza domani.”
Nella sua indagine “Italiani, povera gente”, l’associazione riferisce che sono 17 milioni e mezzo i cittadini a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre “i poveri assoluti sono diventati 4,6 milioni“. Questo significa che una persona su 13 “non ha cibo a sufficienza o una casa decentemente riscaldata, o di che vestirsi, né mezzi per curarsi, informarsi, istruirsi”. In questa condizione si trova il 10,9 per cento dei minori, ovvero il triplo rispetto a 10 anni fa. Secondo Oxfam, “si rischia di vivere in una società sempre più vecchia, incapace di dare un futuro alle giovani generazioni”. In media, l’incidenza della povertà assoluta è più alta nelle aree metropolitane e nel Sud Italia, sebbene non vadano trascurate anche le periferie delle grandi città del Nord e del Centro Italia.
Per offrire “sostegno e riscatto a quanti si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale”, Oxfam inaugura i community center realizzati nelle periferie di Torino, Firenze, Arezzo e Catania. I centri offriranno “doposcuola ai bambini, sostegno alle neomamme, corsi di formazione ai disoccupati e informazioni per accedere ai servizi sociali e alle agevolazioni fiscali”. Tutti possono sostenere le attività dei centri grazie alla raccolta fondi, alla quale si può aderire fino al 15 maggio con una donazione dai 2 ai 10 euro tramite sms o telefonata al numero 45528. È inoltre possibile donare tramite carta di credito direttamente dal sito dell’associazione umanitaria.
“I Community center di Oxfam – ha spiegato Iachino – vogliono essere una risposta per chi si trova sull’orlo dell’esclusione sociale, di una povertà aggravata da un contesto di crescenti disuguaglianze economiche e sociali. Sono centri di ascolto, rilevamento dei bisogni, orientamento e supporto a tutte quelle persone non ancora prese in carico dai servizi istituzionali, la cui situazione, senza un aiuto, è destinata ad aggravarsi e che invece è possibile aiutare concretamente”. L’obiettivo è quello di non fermarsi e di aprire altri centri “uno alla volta, in quante più città possibile, grazie alla generosità di tutti quelli che vorranno e potranno sostenere i Centri esistenti e quelli da costruire. Combattere la disuguaglianza di opportunità – ha concluso la presidentessa di Oxfam Italia – e dare migliore accesso a servizi educativi, sanitari, sociali è cruciale per sconfiggere la povertà: possiamo farlo e dobbiamo farlo presto per uscire dalle situazioni di nuove povertà in casa nostra”.