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Francia, l’ex premier socialista Valls: “Mi candido con Macron”. Ma En Marche lo gela: “Non automatico che sia in lista”

L'ex primo ministro cerca di salire sul carro del vincitore in vista delle prossime legislative di inizio giugno. Ma La République en Marche fa sapere che nella sua circoscrizione, la prima dell'Essonne, è "già stata scelta una candidata". E comunque dovrà "fare atto di candidatura"

L’ex premier francese socialista Manuel Valls punta a candidarsi alle prossime elezioni legislative con La République en Marche, il movimento del presidente della Repubblica eletto Emmanuel Macron. Ma, invece che diventare capofila della mareggiata (annunciata) dal Partito socialista al nuovo carro del vincitore, rischia di vedersi respinto con perdite. Infatti subito dopo il suo annuncio alla radio Rtl – “sarò candidato della maggioranza presidenziale” –  il comitato per le investiture di En Marche ha fatto sapere infatti che nella circoscrizione dell’ex premier, la prima dell’Essonne, è “già stata scelta una candidata” per cui “l’investitura non è automatica” e sarà fatta in “totale indipendenza”.

Su Twitter poi Christophe Castaner, uno dei fedelissimi di Macron, ha precisato poi che Valls dovrà “fare atto di candidatura”, pur definendo “una buona notizia” il fatto che “leader progressisti dell’importanza di Manuel Valls vogliano unirsi a noi”. Allo stesso tempo, su Europe 1, Benjamin Griveaux, portavoce del movimento di Emmanuel Macron, faceva notare che l’ex premier non è iscritto sulle liste di La République en marche. “Ha ancora due giorni”, ha sottolineato, riferendosi alla scadenza per la presentazione delle liste per le legislative, che sono in programma a inizio giugno e serviranno a comporre il Parlamento per la prossima legislatura.

L’appello dell’ex premier a tutti “i deputati uscenti, progressisti, quanti hanno esortato a votare Macron prima del primo turno” e quanti “auspicavano una sua vittoria” a fare altrettanto rischia quindi di non sortire l’effetto sperato. Nonostante sia stato accompagnato da (oggi facili) diagnosi come “il partito socialista è morto. Non i suoi valori e la sua storia, ma ormai è il passato”. E ancora: “I vecchi partiti sono morti o stanno morendo”.” “Non ha senso”, ha continuato, che nella stessa formazione coesistano i sostenitori della maggioranza di governo e coloro che scelgono di seguire il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, e altri ancora che “non so nemmeno dove siano”. Valls ha spiegato di condividere “la maggior parte” del programma elettorale di Macron e affermato che “oggi è indispensabile una maggioranza ampia e coerente che gli permetta di poter governare”.