Che la sicurezza abbia un valore crescente, nel pianeta auto, appare chiaro dai dati interessanti emersi dal reportage apparso sul sito americano di Automotive News, dove viene discusso il delicato aspetto dei crescenti costi di riparazione: in buona sostanza, quelle più “tecnologiche” sono anche le più costose da aggiustare.
Se è inconfutabile, infatti, che i sistemi di sicurezza attiva e passiva, come avviso di superamento involontario corsia e gli stessi airbag multipli, riducano realmente lesioni e decessi causate da sinistri stradali, stanno anche aumentando il numero di veicoli incidentati considerati perdite totali dalla compagnie di assicurazione.
Il concetto viene espresso piuttosto chiaramente dal vice presidente della Underwriter Risk Theory di Dallas, Bob Tschippert, precisando che è proprio il costo assai superiore per il ripristino della preziosa tecnologia di bordo dei veicoli a determinare in sempre più casi la non convenienza della riparazione. Generando un circolo vizioso di incremento generalizzato delle spese legate al trasporto individuale.
Precisa Tschippert: “La sola sostituzione di airbag multipli può costare anche solo fino a quattromila dollari, includendo anche i vari sensori e centraline, cui aggiungere gli altri sub-totali per i lavori di carrozzeria. L’operazione è ulteriormente complicata (in USA, ndr) dal richiamo massiccio delle unità difettose del produttore Takata”.
Anche per questo, le aste per veicoli dichiarati “perdita totale” stanno sempre più prendendo piede. Come nel caso della leader di mercato Insurance Auto Auctions, che sta espandendo alcune delle sue maggiori aste in sette Stati: la compagnia, come molte altre, è specializzata nella vendita di veicoli fortemente danneggiati o rottamati donati in beneficenza, per ricavarne ricambi o metalli da riciclare.
Negli Usa, in particolare, anche il clima particolare aggiunge statisticamente una porzione supplementare di danni al parco auto circolante: il territorio del Nord America è molto più soggetto a tornado, uragani e terremoti ad esempio rispetto all’Europa, cui si aggiunge la crescente statistica di tempeste con grandine dirompente. Soltanto la scorsa settimana, fatto di pura cronaca, un tornado nell’area di Dallas ha letteralmente spazzato via una grossa concessionaria con l’intero parco veicoli.
Naturalmente, la preoccupazione di fondo assume più peso nell’ottica dell’evoluzione tecnologica verso cui si va, globalmente. Già ora, ad esempio, parecchie auto alto di gamma adottano ulteriori sistemi di sicurezza costosi e sofisticati. Basti pensare soltanto ai vari sensori esterni (radar, laser, telecamere), dunque particolarmente esposti ma che servono per gli ormai quasi comuni pacchetti di funzionalità per la prevenzione di incidenti, come frenata automatica di emergenza, superamento involontario di corsia, regolatore di velocità adattivo.
Ed altro ancora si aggiungerà, in un futuro a cadenza sempre più ravvicinata: non è lontano il momento in cui, infatti, il valore dell’oggetto automobile sarà determinato proporzionalmente più dalle tecnologie imbarcate che dalle componenti meccaniche.