In tempi di vacche magre gli italiani riscoprono la bicicletta come mezzo di trasporto economico, amico dell’ambiente e utile per mantenere una buona forma fisica: in realtà nell’Europa settentrionale, nonostante il clima più rigido, la cultura delle “due ruote a pedali” è già radicata da decenni. Nel Bel Paese sono 12 le città che hanno un’offerta ciclabile all’altezza degli standard europei: lo rivelano i dati del Bike summit di Roma, dove è stato presentato “L’A Bi Ci”, primo rapporto di Legambiente sull’economia della bici in Italia e sulla “ciclabilità” nei centri urbani nazionali, realizzato in collaborazione con VeloLove e Grab+. All’incontro era presente anche il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.

Secondo il rapporto l’insieme degli spostamenti a pedali genera un fatturato di oltre 6,2 miliardi di euro, più dei ricavi che genera l’export del vino e circa il doppio del fatturato Ferrari: una cifra che comprende la produzione di bici – l’Italia è il maggior produttore, con un fatturato di 1,1 mld ed una quota di mercato del 18% – e accessori, il cicloturismo (cha vale 2 mld) e l’effetto a catena generato da risparmio di carburante, benefici sanitari (un altro miliardo) o riduzione di emissioni nocive.

I nostri connazionali che usano la bici per il casa-lavoro sono circa 743mila, con percentuali elevatissime nella provincia di Bolzano, dove il 13,2% dei lavoratori si sposta in questo modo; in Emilia Romagna e Veneto siamo attorno a un 8%. Fra le città amiche dei pedalatori figurano, oltre a Bolzano, Pesaro – dove c’è la ciclabile “Bicipolitana”, una metropolitana di superficie che alla fine del 2016 contava ben 85 Km i di percorsi ciclabili e che continua a estendersi – Ferrara e Treviso.

“Almeno il 15% della popolazione di Cremona, Rimini, Pisa, Padova, Novara e Forlì utilizza quotidianamente la bici per i propri spostamenti”, sottolinea Legambiente. “Poi ci sono ancora Ravenna, Reggio Emilia, Treviso e Ferrara con percentuali di abitanti che preferiscono il manubrio al volante che oscillanno tra il 22% e il 27%. Per arrivare infine al top di Pesaro e Bolzano, dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio”.

Tuttavia la percentuale di italiani che utilizzano la bici per gli spostamenti (il 3,6%) non cresce, nonostante l’infrastruttura dedicata a chi pedala sia lievitata, passando dai 2.823,8 km del 2008 ai 4.169,9 km del 2015. Colpa talvolta di standard costruttivi delle ciclabili discutibili: opere che per Legambiente sono “realizzate male, senza criterio, senza quella dovuta attenzione che dovrebbe far sì che ogni nuovo percorso per le due ruote sia capace di far crescere il numero di frequent biker”.

In compenso il bike sharing si è diffuso a macchia di leopardo, specialmente in Lombardia: tra le città migliori per numero di bici ogni mille abitanti ci sono Bergamo, Brescia e Milano. Mentre Mantova, Lodi, Cremona e Sondrio sono appena dietro Reggio Emilia per quanto riguarda i metri equivalenti di ciclabile per abitante. In lista anche Pisa e Rieti.

Fra le città virtuose in questo senso dovrebbe rientrare presto anche Roma, attualmente in coda al gruppo: nella Capitale solo 5 persone su mille usano la bici. Una situazione che potrebbe cambiare radicalmente grazie al progetto del “Grab”, la ciclovia da 44 chilometri intorno alla città che sarà realizzata grazie ai fondi stanziati dal Governo: si tratta di un’opera da 15 milioni di euro che, si stima, nel primo anno di attività porterebbe a Roma 600mila turisti e introiti per 14 milioni di euro. Il Grab permetterebbe di raggiungere dall’Appia Antica, al museo Maxxi, passando per il Colosseo, il Circo Massimo e San Pietro. Nel percorso sono previsti anche i parchi della Caffarella e degli Acquedotti, villa Ada e villa Borghese, ed i tratti che costeggiano il Tevere, l’Aniene e il torrente Almone.

 

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